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Cronaca

Droga nel circolo, latitante casertano apre due pizzerie in Colombia

Luigi Belvedere non può essere estradato in assenza di accordi bilaterali tra i due stati

Luigi Belvedere, il 29enne di Caserta sfuggito al blitz della Dda sul giro di stupefacenti in un circolo a San Clemente e per il quale la Procura Antimafia ha invocato 20 anni di carcere, si trova in Colombia. 

Il retroscena è emerso poco prima delle discussioni degli avvocati che hanno preceduto le arringhe dei difensori dei 12 imputati coinvolti nell'inchiesta. Secondo gli inquirenti, Belvedere sarebbe in Colombia da dove non può essere estradato in mancanza degli accordi bilaterali tra i due paesi e qui avrebbe messo anche radici, aprendo due pizzerie a Cartagena. 

Intanto oggi si sono chiuse le arringhe. A terminare le discussioni sono stati gli avvocati Gerardo Marrocco e Daniele Delle Femmine che hanno provato a scalfire l'impianto accusatorio della Dda. I legali hanno invocato una sentenza assolutoria per i loro assistiti con una serie di richieste subordinate all'ottenimento di pene più leggere. Il processo riprenderà a fine ottobre quando è attesa la sentenza. Nel collegio difensivo sono impegnati, inoltre, gli avvocati Nello Sgambato, Cesare Gesmundo, Bruno Moscatiello, Paolo Sperlongano, Rossella Calabritto, Viviana Pasquariello, Antonello Fabrocile e Riccardo Moschetta.

Nel corso della sua requisitoria, pronunciata a fine giugno, il pm Luigi Landolfi aveva invocato 20 anni per Luigi Belvedere; 14 anni per Francesco Capasso, 28 anni di Aversa; 10 anni per Vincenzo De Lucia, 51 anni di Caserta; 12 anni per Gaetano Ferrante, 25 anni di Casagiove; 12 anni per Massimiliano Luiso, 27 anni di Caivano; 10 anni per Michael Natale, 28 anni di Caivano; 10 anni per Vincenzo Alfredo Natale, 35 anni di Caserta; 12 anni per Celestino Pasquariello, 26 anni di Casagiove; 10 anni per Valerio Pasquariello, 34 anni di San Prisco; 18 anni per Luca Piscitelli, 27 anni di Maddaloni; 8 anni per Salvatore Piscitelli, 29 anni di Caiazzo; 12 anni per Umberto Zampella, 38 anni di Caserta.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo aveva messo in piedi un business della droga da migliaia di euro a settimana derivante dalla vendita di stupefacenti, prevalentemente cocaina e crack. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la banda riusciva a rifornirsi di droga attraverso un canale privilegiato di approvvigionamento a Caivano. Lo stupefacente veniva stoccato, lavorato e suddiviso in dosi in un appartamento di via Cittadella a Caserta, preso in fitto da un prestanome (risultato estraneo alla vicenda). Successivamente veniva spacciata al dettaglio. Sia gli appuntamenti con i clienti direttamente in strada. Sia all'interno dello "Sport Club Giovanile" di via Caprio Maddaloni.  

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