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Cronaca Sessa Aurunca

Droga del clan: fratelli restano in cella. Svolta per la fidanzata

La decisione del riesame per i D'Angelo. Torna libera Catanzaro

Confermata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Carlo e Luca D'Angelo. Torna libera, invece, Alessia Catanzaro, di Catania, per la quale i giudici hanno annullato il provvedimento cautelare disposto dal gip Gabriella Lagozzo del tribunale di Napoli su richiesta della Dda. 

Lo ha deciso la decima sezione del tribunale del Riesame di Napoli - presiedente Anna Elisa De Tollis - che ha pronunciato il proprio verdetto nei confronti dei tre indagati coinvolti nell'inchiesta sulla piazza di spaccio che sarebbe stata gestita dal clan dei Muzzoni a Sessa Aurunca.

Secondo la Dda, Luca D'Angelo avrebbe trasportato la droga acquistata da Ernesto Simeone - genero del ras Gaetano Di Lorenzo - per procedere al taglio ed al confezionamento delle dosi. Stesso ruolo sarebbe stato svolto da Carlo D'Angelo e da Alessia Catanzaro - fidanzata con uno dei due - che sin dall'inizio si è professata innocente dichiarando al gip, in sede di interrogatorio, di non conoscere nessuno degli indagati per lo spaccio di droga. I tre sono difesi dall'avvocato Mirella Baldascino. 

Sul ruolo dei D'Angelo nello spaccio nell'area sessana ha parlato anche il collaboratore di giustizia Donato Pagliuca che ha riferito agli inquirenti come "i singoli spacciatori dediti all'attività di spaccio a Sessa Aurunca erano Luca D'Angelo ed il fratello" che già dal 2016 (epoca delle propalazioni del collaboratore) avrebbero "effettuato consegne con i motorini sulla base delle singole richieste". I soldi dello spaccio sarebbero stati poi consegnati a elementi ritenuti vicini al clan dei Muzzoni. 

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Dda, hanno svelato l’organizzazione, le funzioni e il modus operandi del gruppo. In particolare, si è accertato come, grazie anche al potere intimidatorio esercitato sul territorio dalle figure di vertice del gruppo, fosse stata creata e gestita, a carattere monopolistico, una piazza di spaccio particolarmente remunerativa negli stretti vicoli del centro storico di Sessa Aurunca. Per le attività di spaccio, gli indagati si sarebbero avvalsi di una rete organizzativa complessa realizzata per rendersi quanto più possibile immuni dalle indagini, nell’ambito della quale le comunicazioni e i movimenti avvenivano, rispettivamente, con un collaudato linguaggio criptico e utenze esclusivamente riservate alle attività di spaccio nonché l’uso di veicoli dedicati. 

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