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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Capua

"Portami un caffè" ma era droga: chieste 5 condanne

Il pm ha invocato pene tra i 6 anni e 8 mesi ed i 4 anni per gli imputati

Sono cinque le richieste di condanna formulate dal pm Chiara Esposito della Procura di Santa Maria Capua Vetere per l'inchiesta sullo spaccio di droga tra Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Capua, Caserta e Caivano. 

Il pm, al termine della propria requisitoria pronunciata dinanzi al gup Orazio Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto 6 anni e 8 mesi di reclusione per Antonio Di Rienzo e per la sua compagna Lucia Amendola, rispettivamente 51 e 52 anni di Capua; 6 anni per Gianluca Coppola, 29 anni; 4 anni a testa per Biagio De Gennaro, 53 anni, ed Antonio Crispino, accusati di spaccio di hashish. Si è concluso con un patteggiamento a 5 anni, invece, il processo per Donato Di Caprio, anche lui coinvolto nell'inchiesta.

Nel corso dell'udienza c'è stata anche la discussione dell'avvocato Giuseppe De Lucia che ha provato a smontare le tesi della Procura per i suoi assistiti, Amendola e Di Rienzo. Si tornerà in aula la prossima settimana quando è prevista l'arringa degli altri difensori, tra cui l'avvocato Luca Viggiano. 

Le indagini dei carabinieri hanno fatto emergere diverse cessioni di stupefacenti (hashish, marijuana, cocaina e crack) a diversi clienti tra Curti, San Prisco, Casapulla, Santa Maria Capua Vetere e comuni limitrofi. La droga veniva consegnata o presso l'abitazione degli indagati ma anche portata direttamente a casa dei clienti in una sorta di servizio delivery adottato dai pusher. Dalle intercettazioni, gli indagati indicavano lo stupefacente con nomi criptici, come caffè, biglietti, bollette e così via. Un linguaggio che i militari sono riusciti a decifrare risalendo all'attività di spaccio di droga. 

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