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Mercoledì, 29 Marzo 2023
Cronaca Marcianise

Pressioni sui clienti dopo l'arresto per droga: "Non vuole i soldi ma deve ritrattare"

Le intercettazioni dei carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sullo spaccio

Non solo lo spaccio per conto di Antonio Russo, detto Camoranesi, e di sua moglie Emanuela Russo. Ci sarebbero state anche pressioni agli acquirenti per convincerli a ritrattare le dichiarazioni rese ai carabinieri. E' quanto emerge dalle intercettazioni contenute nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di 10 persone accusate di spaccio di droga tra Marcianise e Capodrise. 

A farsi portavoce delle richieste di Antonio Russo dopo il suo arresto sarebbe stato Gaetano Trombetta, 43enne di Recale finito agli arresti domiciliari. Trombetta, al pari di Giovanni Battista Russo, coadiuverebbe Antonio Russo "Camoranesi" nell'attività di spaccio ma non solo. Sarebbe lui ad invitare un acquirente a ritrattare la sua versione dei fatti. 

"Adesso sono uscita dal colloquio di Antonio (Russo di 40 anni nda), per questo non ti ho risposto, comunque va beh Gaetano, se si vuole incontrare e cose e vuole parlare di Antonio, digli di non parlare proprio, poi se i soldi te li vuole dare te li dà, se non te li vuole dare non fa niente, non te li prendere, ha detto Antonio", dice Emanuela Russo in un messaggio vocale inviato a Trombetta. Con lei c'è sua sorella Anna, anche lei arrestata, che le suggerisce di far dire a Gaetano che "quello che gli deve dare ad Antonio non vuole niente più, sei stato infame e cattivo e ha detto; vedi se può registrare, fagli dire che “tu ti sei drogato insieme ad Antonio e hai fatto passare a lui come spacciatore". Ma i colloqui sono intercettati dai carabinieri. 

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