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Cronaca Marcianise

Doping nelle palestre, carabinieri di nuovo in aula nel processo a 21

Troppi dubbi sulle discrepanze tra intercettazioni e dichiarazioni rese dagli indagati

Materiale captato, attività di indagine e testimonianze rese dagli indagati dove emergono troppi punti contraddittori. È quanto emerso nel corso dell'udienza celebrata dinanzi al collegio della prima sezione del tribunale di Napoli Nord, presieduto dal giudice Agostino Nigro, nel processo a carico di 21 indagati ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata all'importazione internazionale - perlopiù dall'Est Europa - di sostanze anabolizzanti nonché alla commercializzazione di tali sostanze in alcune palestre - delle province di Caserta, Napoli, Frosinone - ricettazione, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio e somministrazione di farmaci guasti o imperfetti.

In sede dibattimentale dall'escussione dei periti della Procura e dei carabinieri della stazione di Gricignano d'Aversa che condussero le indagini nel 2016 sono emersi punti oscuri rispetto alle dichiarazioni rese dagli indagati. Si torna in aula nella prima metà del mese di dicembre per l'escussione di un ulteriore teste di polizia giudiziaria per fornire un quadro più chiaro dell'attività investigativa.

Sono finiti sotto processo Andriy Fesiy, Vincenzo Rocco, Domenico Cirillo, Larysa Yarymchuck, Lydyla Pyekn, Ahmad Asha, Raffaele Menozzi, Raffaele Caruso, Alessandro Monaco, Giovanni Veltre, Vincenzo Auriemma, Luigi Lagalla, Antonio Federico, Sergio Kstynyuk, Germano Polselli, Rosa D'Alise, Immacolato Coppola, Antonio Imperato, Salvatore Cozza, Monica Contestabile, Marco Nunzio Morrone, Maurizio Viola. L'inchiesta sull'importazione e la relativa commercializzazione di sostanze vietate quali Cialis, Nandrolone e Ghpr comunemente detto ormone della crescita nacque da una costola di una precedente attività investigativa condotta dai militari di Gricignano d'Aversa relativa ad un sodalizio criminale tra cittadini ucraini operante a Caserta e Napoli dedito alle estorsioni nei confronti degli autotrasportatori impegnati nel trasporto di persone e merci in Italia e Ucraina.

Dal monitoraggio delle utenze di Andriy Fesiy e Vincenzo Rocco si scoprirono i traffici di natura illecita delle sostanze anabolizzanti oltre all'esistenza di un'altra associazione che importava i farmaci anabolizzanti dall'Ucraina assimilabili alcuni a veri e propri stupefacenti per poi essere commercializzate mediante i titolari e personal trainer nelle palestre di Marcianise, Vitulazio, San Prisco, Napoli e Casoria. Per agevolare la commercializzazione i farmaci venivano contraffatti con etichette create ad hoc per occultarne la provenienza estera e la pericolosità. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe De Lucia, Cristina Mottola, Gaetano Orabona, Ettore Santucci, Lina Capone,Giuseppe Cerullo, Salvatore Travaglino.

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