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Cronaca Casapesenna

Processo Barone: i genitori della vittima degli esorcismi vogliono tornare liberi

Presentata istanza di revoca delle misure cautelari. Ragazze 'vittima di stupro' saranno sentite in aula

Revoca delle misure cautelari ancora in atto per i genitori della ragazzina di Maddaloni vittima di violenze durante pratiche esorcistiche svolte da don Michele Barone, l'ex prete del Tempio di Casapesenna. E' questa la richiesta su cui la Corte d'Appello di Napoli dovrà sciogliere la riserva. 

Nel corso dell'udienza celebrata a Napoli, i giudici hanno ammesso le restanti richieste istruttorie avanzate dalle parti, con conseguente rinnovazione (parziale) del dibattimento celebrato a Santa Maria Capua Vetere. Saranno ascoltate due ragazze che accusano di violenza sessuale Barone (reati per i quali c'è stata assoluzione in primo grado) e del commissario Vito Esposito che, a distanza di 4 mesi dai fatti e quando ormai il caso era scoppiato, aveva redatto la relazione di servizio alla base delle accuse al dirigente Schettino (assolto definitivamente). Fatti per cui era stata disposta l'apertura di un fascicolo in Procura per omessa denuncia (Esposito venne sentito assistito da un legale nel corso del processo). Saranno ascoltati, come richiesto dagli avvocati Giuseppe Stellato e Carlo Taormina loro difensori, anche i genitori della ragazzina di 15 anni che avrebbe subito maltrattamenti durante le pratiche "guaritrici". I giudici partenopei non hanno sciolto ancora la riserva sulla perizia richiesta dai legali di Barone (difeso dagli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Maurizio Zuccaro) su 3 cellulari in possesso di Barone e ritrovati dopo la sentenza di primo grado. Al loro interno, secondo la difesa, ci sarebbero video e messaggi che dimostrerebbero l'innocenza dell'ex prete. Si torna in aula a metà settembre.

In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa. Una sentenza che è stata appellata da tutte le parti, compresa Procura e parti civili, tra cui l'avvocato Rossella Calabritto, che hanno chiesto la revisione della sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e di condannare Barone anche per la violenza sessuale. Tra le parti civili anche l'avvocato Luigi Ferrandino. 

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