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Cronaca Camigliano

Mega discarica di rifiuti speciali nella cava, nei guai imprenditore

I rifiuti finivano anche nelle acque del Rivo Maltempo. Gli sversamenti ripresi dalla Forestale

Questa mattina militari della Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta, unitamente a personale delle limitrofe Stazione Carabinieri Forestale di Roccamonfìna e Vairano Patenora, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare (interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività di impresa per la durata di sei mesi) emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, dal gip presso il Tribunale sammaritano, nei confronti di Domenico Di Lillo, 57enne di Camigliano.

I rifiuti smaltiti nella cava e nel fiume

Di Lillo, titolare di una impresa edile, stradale e movimento terra, è gravemente indiziato di aver realizzato, nel periodo tra il novembre 2013 e il luglio 2018, un illecito smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, sia di tipo non pericolosi che pericolosi, all’interno della cava dismessa in località ‘Maretta’ a Camigliano, di cui è comproprietario, attraverso il ciglio di cava anche nel sottostante Rivo Maltempo.

La ‘discarica’ di rifiuti speciali

I rifiuti smaltiti abusivamente, quantificati in un totale di circa 4.500 metri cubi, sono stati caratterizzati dall’Arpac di Caserta in: laterizi, elementi cementizi, ceramici, plastici ed in vetroresina, pannellature e cornici in gesso, tubazioni e profilati in PVC, residuati di amianto, frammenti di asfalto, pezzi di guaina impermeabilizzante, rifiuti in polietilene espanso, polistirolo e lana vetro, pneumatici, terra frammista a lumini cimiteriali, rifiuti vegetali derivanti da potature e sfalci.

I danni all’ambiente

La condotta ha provocato una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile di una porzione estesa e significativa del suolo in oggetto e delle acque del Rivo Maltempo nel quale le polveri e le particelle di rifiuto venivano dilavate. La gravita della condotta è risultata tale da ricondurre la qualificazione giuridica del fatto non come un mero illecito smaltimento di rifiuti speciali sul suolo, sanzionato con un reato di tipo contravvenzionale, ma con la nuova previsione delittuosa introdotta nel 2015 ed in particolare con la fattispecie dell”Inquinamento ambientale” previsto e punito dall’alt. 452 bis c.p..

I mezzi sequestrati

Sono stati sottoposti contestualmente a sequestro anche i quattro mezzi utilizzati dalla Impresa Di Lillo per trasportare i rifiuti fino al sito di cava, per abbancarli, livellarli e movimentarli fino al limitrofo Rivo Maltempo: un autocarro FIAT – OM mod. 40; un autocarro Piaggio mod. Poker; un autocarro Fiat Iveco ed una pala meccanica gommata.

Il blitz della Forestale

L’indagine ha preso origine da un servizio di controllo del territorio effettuato dalla Stazione Carabinieri Forestale di Calvi Risorta effettuato il 24 aprile scorso, nel corso del quale si è scorto da lontano l’alterazione del sito di cava per la presenza di alcuni cumuli di terreno, verosimilmente frammisti a rifiuti derivanti probabilmente da attività di demolizioni e disfacimenti edilizi, oltre a rifiuti plastici. Un successivo servizio di perlustrazione del sito ha permesso di verificare che i cumuli osservati qualche giorno prima erano stati riversati più in basso, lungo la parete che degrada nel sottostante “Rivo di Maltempo”.

Gli smaltimenti videosorvegliati

La situazione ravvisata ha necessitato quindi di porre in essere servizi di osservazione, avvalendosi anche dell’utilizzo di apposite attrezzature di videosorveglianza, che hanno permesso di documentare ripetuti conferimenti di rifiuti da parte della Impresa Di Lillo sino al predetto sito di cava, con gli automezzi posti in sequestro in data odierna, nonché che gli stessi sono stati movimentati al suo interno, con l’ausilio della pala meccanica gommata anch’essa sottoposta a sequestro, fino a riversarli nel dirupo sottostante.

La matrice ambientale compromesso

Il carattere illecito ed abusivo, protrattosi per un notevole lasso di tempo, ha provocato, quantomeno, una significativa compromissione della matrice ambientale, intesa come squilibrio funzionale incidente sui processi naturali correlati alla specificità della matrice suolo e dell’ecosistema in essa insediato, tenuto conto anche degli esiti della relazione dell’Arpac ha rilevato la presenza di amianto nel suolo. Il sito di cava interessato dall’illecito smaltimento dei rifiuti era stato già posto precedentemente in sequestro in data 20 luglio 2018 dalla Stazione Carabinieri di Calvi Risorta.

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