Ragazza ferita da un proiettile, l'autore del folle gesto: "Chiedo scusa"
Sette i colpi esplosi dal 22enne con la pistola all'indirizzo di un condomino per vecchi rancori: il gip conferma la detenzione in carcere
"Chiedo scusa alla ragazza e alla famiglia, non volevo che finisse così. Non volevo che qualcuno si facesse male. Volevo solo fargli paura. Perdonatemi". Sono queste le dichiarazioni rese da Francesco Neviller, 22enne di Santa Maria Capua Vetere, tratto in arresto per tentato omicidio e porto abusivo di arma da sparo in sede di udienza di convalida dinanzi al Gip Daniela Vecchiarelli del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Assistito dal suo legale l'avvocato Antonio Daniele, il 22enne sammaritano ha spiegato al gip i motivi del folle gesto verificatosi la sera del 6 maggio scorso nel Parco Quadrifoglio di corso Aldo Moro dove esplose dalla finestra della propria abitazione 7 colpi di arma da fuoco provenienti da una pistola calibro 6.35 all'indirizzo di un condomino gravato da precedenti di polizia, ferendo la figlia 22enne dell'uomo di striscio alla testa.
Al gip ha fornito indicazioni sul reperimento dell'arma illecita, il cui possesso nonché l'atteggiamento criminale è stato frutto della terribile vicenda che colpì il padre Massimo Neviller, titolare di un distributore di carburante sulla Domiziana a Cellole ucciso il 6 dicembre del 2016 con 3 coltellate al torace dall'operaio tedesco Andreas Krebs condannato in primo grado per tale vicenda a 24 anni di reclusione.
I motivi del gesto sconsiderato, ha spiegato Francesco Neviller, sarebbero derivati da vecchi rancori. Il gip sammaritano ha convalidato il fermo e la misura cautelare in carcere richiesta dal sostituto procuratore Oriana Zona. È stata esclusa l'aggravante della premeditazione inizialmente contestata.