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Cronaca Trentola-Ducenta

Le rivelazioni dell'ex assessore pentito acquisite nel processo Jambo

Udienza d'appello per il capoclan Michele Zagaria ed altri coinvolti nel business della struttura

Le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Luigi Cassandra finiscono nel processo d'Appello per l'affare Jambo. Stamattina i particolari forniti da Cassandra sono finiti nel fascicolo del giudice della Corte Partenopea su istanza già la scorsa udienza da parte del procuratore generale.

Il processo è stato poi rinviato alla fine di maggio per la requisitoria del pg. Si tratta del processo in appello del troncone con rito abbreviato che in primo grado ha visto la condanna del boss Michele Zagaria a 18 anni di reclusione; 14 anni all’imprenditore Gaetano Balivo, altre pene ai fratelli imprenditori Giuseppe e Giovanni Garofalo (13 anni e 10 anni), Carlo Bianco (10 anni), l’ex vigile urbano Vincenzo Picone (10 anni), Francesco Cantone, alias “O Malapelle” (20 anni), Oreste Basco e Pasquale Pagano a 16 anni, l’ex assessore Luigi Cassandra (10 anni), Vincenzo Di Sarno (14 anni), Raffaele De Luca (10 anni), Giuseppe Petrillo (3 anni). Vennero assolti l’imprenditore Giuseppe Tessitore, per il quale l’accusa aveva chiesto 12 anni, Giuseppe Inquieto e Carmine Zagaria, fratello del capoclan.

Dalle indagini era emerso un inquietante spaccato caratterizzato dal totale asservimento degli amministratori del Comune di Trentola Ducenta ai voleri del boss Zagaria a danno dei cittadini; emblematico quanto avviene nel 2004, quando viene rilasciato un permesso a costruire per ampliare il centro commerciale Jambo di Trentola, la cui proprietà formale è della società Cis Meridionale, ma riconducibile di fatto al capoclan Zagaria. Nel collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Angelo Raucci e Paolo Caterino.

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