Di Giunta confessa sospetto su gara truccata, De Lucia la smentisce: "C'era super commissione"

Tensione in aula tra Rita Di Giunta e Pasquale De Lucia. Nel corso del suo esame la Di Giunta ha gettato ombre sull'affidamento di alcuni appalti a San Felice a Cancello ritenuti dall'ex presidente della Terra di Lavoro "sospetti" in quanto affidati su presunte gare truccate.

Di Giunta, che oggi è stata controesaminata dai difensori degli altri coimputati (tra cui Federico Simoncelli e Vittorio Giaquinto) ha fatto anche riferimento ad alcuni lavori indicando l'affidamento ad un determinato imprenditore in seguito ad una gara 'turbata'. Le difese hanno dimostrato documentalmente che la gara affidata in realtà fosse stata affidata ad un altro imprenditore.

Dopo la conclusione dell'esame di Di Giunta è stato l'ex sindaco di San Felice a Cancello a voler prendere la parola per rendere dichiarazioni spontanee. In particolare De Lucia ha fatto riferimento alle iniziative fatte proprio per prevenire la gestione illecita degli appalti con l'istituzione in Comune di una "super commissione" per le gare di cui facevano parte tutti i dirigenti comunali e di cui era presidente l'allora segretario comunale Pane. Il processo riprenderà a giugno quando si svolgerà l'esame proprio di Pasquale De Lucia. 

Con Di Giunta e De Lucia sono sotto processo anche Clemente Biondillo di San Felice a Cancello, Alfonso Giuseppe Di Giunta (padre di Rita) e Antonio Zagaria di Casapesenna, fratello del boss Michele. I fatti risalgono al 2010: gli inquirenti hanno scoperto che a pilotare gli appalti sarebbero stati l’ex sindaco di San Felice ed ex consigliere regionale della Campania, Pasquale De Lucia, con l’aiuto di altri dirigenti comunali, e Rita Nadia Di Giunta. Nel collegio difensivo sono anche impegnati gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, Maurizio Noviello, Clemente Crisci, Rosario Avenia e Rosa Nuzzo.