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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Marcianise

Acqua "ferrosa e maleodorante" ai detenuti, sconto di pena per detenzione 'disumana'

I giudici concedono un ristoro di 236 giorni di detenzione per Santoro

La mancanza di acqua nelle celle del carcere di Santa Maria Capua Vetere è da considerarsi una condizione "disumana" e degradante per i dentenuti. Lo hanno messo nero su bianco i giudici del tribunale di Sorveglianza di Venezia che hanno accolto il reclamo di Gerardo Santoro, 52 anni di Marcianise ed oggi detenuto a Rovigo, a cui sono stati concessi 236 giorni di sconto sulla pena (che finisce nel 2024) quale 'ristoro' per la detenzione inumana alla casa circondariale "Francesco Uccella". 

I giudici, nel riesaminare il caso su istanza del legale dell'uomo, l'avvocato Nello Sgambato, hanno ritenuto la sussistenza di "condizioni detentive negative" tra cui il mancato allaccio alla rete idrica e la potabilità dell'acqua che si presentava come "ferrosa e maleodorante". A ciò si aggiunga la scarsa disponibilità con "l'erogazione che veniva sospesa per la maggior parte delle ore e quando disponibile la stessa aveva pressione insufficiente". 

Una criticità nota per la quale l'amministrazione del carcere aveva disposto la fornitura di una bottiglia d'acqua minerale al giorno per ogni detenuto. Una scelta che era dettata dal fatto che "l'acqua erogata dai rubinetti delle camere come minimo sia insufficiente oltre che inadeguata per le caratteristiche dell'acqua stessa come ripetutamente denunciate dai detenuti". Di qui lo sconto per Santoro, condannato nell'ambito dell'inchiesta 'Officina del Crimine' relativa allo spaccio di droga tra Marcianise, Caserta e San Nicola la Strada. 

Intanto dopo Pasquetta partiranno i lavori per l'allaccio alla rete idrica del carcere. Dopo 25 anni finalmente verrà messa la parola fine ai gravi disagi patiti dalla popolazione carceraria. 

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