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Cronaca

Inchiesta Ecocar, Deodati come un pozzo senza fondo: case pagate alle figlie del dirigente

Il patron della società dei rifiuti ha assunto anche i fidanzati delle ragazze

Computer e cellulari, ma anche affitti ed assunzioni, in cambio di una torta golosa, del valore di 350 milioni. Scambi di favori sconfortanti, soprattutto perché gli imprenditori che avrebbero tratto vantaggio dal do ut des, sono amministratori di due imprese oggi raggiunte da interdittiva antimafia. Una fotografia, quella degli inquirenti, che restituisce uno scenario umiliante, e potrebbe prefigurare un danno di immagine pesante per la Pubblica Amministrazione. Da una parte ci sono l'ex capo di gabinetto del Sindaco Enzo Bianco, Massimo Rosso, oggi vertice interdetto della Ragioneria comunale, e dall'altro Antonio Deodati, ritenuto dagli inquirenti amministratore 'di fatto' dell'azienda Eco.car, gestore in deroga del servizio di nettezza urbana a Catania, raggiunto da un'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Roma a fine gennaio 2018, e gestore del servizio di raccolta rifiuti anche a Caserta e Marcianise.

La casa romana delle figlie di Rosso

All'interno dell'ordinanza di custodia cautelare che ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici per Rosso, il gip ricostruisce il rapporto intercosso tra i due uomini e, in particolare, il ruolo svolto da Deodati nel pagamento dell'affitto di un immobile romano dove le due figlie dell'ormai ex ragioniere generale risiedevano durante i loro studi. In particolare, agli atti compare un'intercettazione tra l'imprenditore Deodati e Simone Setter (proprietario dell’immobile locato alle figlie di Massimo Rosso il cui canone veniva pagato da Deodati) in cui, "pochi giorni dopo essere stato sentito a dalla D.I.A. di Catania, contattava proprio Deodati spiegando di dover liberare l’appartamento dove abitavano le figlie di Rosso in quanto, a suo dire, aveva ricevuto una proposta di acquisto". Lo stesso giorno Deodati richiamava Setter chiedendogli la disponibilità di un altro immobile nella stessa struttura, evidentemente per il medesimo fine. Il reperimento di un diverso immobile per “due studenti, due femmine” costituiva oggetto di un’ulteriore conversazione avvenuta tra Antonio Deodati e sua moglie, segno, secondo gli inquirenti "che la collocazione abitativa a Roma delle figlie di Massimo Rosso rappresentava un problema che l’indagato, nonostante la sua posizione e i suoi numerosi impegni di carattere lavorativo, non esitava a trattare in prima persona, in tal modo evidenziando che la questione era ritenuta di particolare interesse e da tenere riservata".

Le assunzioni dei fidanzati delle figlie

Secondo i magistrati, un'ulteriore prova delle "utilità ricevuta da Rosso per le sue illecite prestazioni", è emersa da una conversazione registrata ad ottobre del 2017 tra Antonio Deodati e Antonio Natoli, quadro dirigente della Ipi,  in cui i due interlocutori facevano riferimento all'imminente assunzione di un ragazzo. (Natoli: “…però ha 27 anni..”), fidanzato con la figlia grande di “Massimo” (Deodati: “ma non è che Massimo lo vede a quello, lo vede la figlia. La figlia sta a Roma..è chiaro che non lo sa.. […]è un bonaccione..inc..come cazzo fa? La figlia grande sta con questo.. ”). L’assunzione, stando alle carte, avrebbe riguardato un lavoro da svolgere presso l’isola ecologica dove il ragazzo in questione, "sul quale evidentemente nessuno dei due riponeva alcuna fiducia - scrivono gli inquirenti - non avrebbe potuto fare danni (Deodati: “mettilo all'isola ecologica che non lo vede nessuno, sta là..”… Natoli: “uno scemo completo […] penso che Massimo ce lo avrà sul culo da morire”). "Io ti sto facendo una cosa grossa". "Visto che il neo assunto era considerato 'uno scemo completo' - si legge ancora nell'ordinanza - Deodati sottolineava che stava facendo un grande favore a Massimo Rosso che, in cambio, avrebbe dovuto rendergli la pariglia (Deodati: “..io ti sto facendo una cosa grossa..tu me la stai facendo pure a me..). A riscontro dell’interessamento personale di Deodati si fa riferimento ad un'altra conversazione, nel corso della quale l’indagato chiedeva a Natoli conferma circa il fatto che il fidanzato della figlia - indicato come “quello dell’isola ecologica” - avesse iniziato a lavorare (Deodati: “ma quello ha iniziato a lavorare? … “eh quello quello, e quanto ci vuole per capire!! uno solo, quello dell'isola ecologica” - Natoli: “...certo certo si si .. scusi.. quello oggi, certo, mercoledì ...noi abbiamo una parola”).

La conferma

Effettivamente, la documentazione acquisita dalla polizia giudiziaria, concludono gli inquirenti, "ha riscontrato l’assunzione a tempo indeterminato di Giuseppe Massimino, in data 11 ottobre 2017, presso il Consorzio Seneco e, in aggiunta - e riprova ulteriore della stabilità delle relazioni illecite intercorrenti tra Rosso e Deodati - anche quella, avvenuta in data 24 gennaio 2018, di Damiano Bucchieri, fidanzato dell’altra figlia di Rosso".

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