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Cronaca Aversa

Il giallo dei debiti del Ministero, Golia scopre la verità e chiede 2 dimissioni

"Attacchi ingiusti ad una istituzione, De Cristofaro e Ronza dovrebbero lasciare l'incarico"

“Nei giorni scorsi alcuni esponenti politici di primo piano dell'Amministrazione De Cristofaro, hanno dichiarato a mezzo stampa che il Comune di Aversa avrebbe vantato cospicui crediti nei confronti del Ministero della Giustizia per canoni acqua e rifiuti. Ma tutto questo non è vero”. Lo denuncia su Facebook il consigliere comunale di Aversa Alfonso Golia, che spiega: “Gli stessi riferivano di essersi portati in delegazione presso il Tribunale di Napoli per chiedere al funzionario responsabile di sborsare il dovuto. I numeri di questi presunti crediti apparivano da capogiro. Alcuni parlavano di oltre 4 milioni di euro; altri di circa 3 milioni di euro. Infine, la cifra si riduceva a circa 1 milione e mezzo di euro. Il vortiginoso balletto di cifre mi ha fatto venire qualche dubbio e mi ha indotto ad approfondire”. Ed è qui che è venuta fuori la verità: “Mi sono personalmente recato all'Ufficio Tributi ed Acquedotto per verificare quale fosse l'effettiva esposizione debitoria. Ma con mio profondo stupore gli impiegati mi hanno comunicato che il Ministero è pressoché in regola sia con i pagamenti della tassa rifiuti che dei canoni idrici. Insomma le dichiarazioni di miei esimi colleghi, stando a quanto riferito dalla macchina amministrativa comunale, sarebbero del tutto prive di fondamento. Se fosse confermato quanto a me riferito, e non ho alcun motivo per dubitarne, i soggetti interessati dovrebbero immediatamente rassegnare le proprie dimissioni. In tal caso, infatti, una istituzione di primo ordine come il Ministero della Giustizia sarebbe stata immotivatamente screditata per giorni sui mass media senza alcun minimo di approfondimento. In attesa dei doverosi chiarimenti da parte dell'Amministrazione Comunale, in particolare del sindaco Enrico De Cristofaro e del vice sindaco Michele Ronza, non posso che manifestare il mio sconcerto per questo modo di fare. Prima ancora di sapere se sono state dette quelle che sarebbero assurde castronerie, mi pare indecoroso spiattellare questioni così delicate che avrebbero richiesto un minimo di garbo istituzionale. Nel caso in cui risultasse confermato quanto a me riferito, in attesa di giustificazioni che sarebbero del tutto intempestive e di circostanza, porgo al Presidente Elisabetta Garzo le mie più profonde scuse per quello che risulterebbe un indecoroso attacco all'immagine del Tribunale di Napoli Nord”.

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