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Cronaca Grazzanise

La Dda chiede la condanna del dirigente del Comune

E' finito sotto inchiesta per una gara da tre milioni di euro

Il sostituto procuratore della Dda Alessandro D'Alessio ha chiesto la condanna del dirigemte del Comune di Grazzanise Maurizio Malena finito sotto processo (col rito abbreviato) con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il magistrato ha tenuto questa mattina la sua requisitoria, nel corso della quale ha ricostruito tutti i fatti e gli elementi che portano a ritenere l'attuale dirigente dell'Ente da condannare. Sulla stessa scia anche l'avvocato Salvatore Piccolo, costituito in giudizio per conto del Comune di Grazzanise. L'udienza è stata poi aggiornata per permettere l'arringa all'avvocato difensore. La vicenda al centro del processo riguarda la realizzazione di un collettore fognario, il cosiddetto "emissario", a Grazzanise. La gara venne assegnata nel 2009 e poi revocata, con un espediente tecnico, dall'amministrazione guidata dall'allora sindaco Enrico Parente. Secondo la Dda l'annullamento della procedura sarebbe stato motivato dalla necessità di favorire il clan dei Casalesi, ed in particolare la fazione del boss Michele Zagaria, con la gara da circa 3 milioni di euro che venne affidata, nel 2011, agli imprenditori Nicola e Francesco Madonna (entrambi assolti per le stesse vicende dall'accusa di concorso esterno al clan dei Casalesi). Per la seconda gara Malena, vincitore del concorso da dirigente dell'Utc ma non responsabile di un procedimento precedente alla sua nomina, venne designato come presidente della commissione.

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