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Cronaca Casapulla

Danno erariale per fatture non liquidate in tempo, la Corte dei Conti 'assolve' 6 dirigenti

Per i giudici napoletano "l'atto di citazione è inammissibile"

"Atto di citazione inammissibile". Così la sezione giurisdizionale per la regione Campania della Corte dei Conti presieduta da Salvatore Nicolella ha chiuso l'istruttoria a carico dei dirigenti del Comune di Casapulla che si sono succeduti alla guida del servizio finanziario e tecnico dell'Ente dall'accusa di aver provocato un danno erariale di circa 40mila euro per i ritardati pagamenti di servizi commissionati dall'Ente e per i quali i rispettivi creditori si erano visti costretti a ricorrere alle procedure esecutive.

Sotto accusa erano finiti Carmine Baccaro, 60 anni di Casapulla; Raffaele De Rosa, 47 anni di Casapesenna (rappresentato dall'avvocato Renato Labriola); Antonio Natale, 54 anni di Casapulla; Carlo Antonio Piccirillo, 41 anni di Portico; Luigi Russo, 59 anni di Santa Maria la Fossa; Giuseppe Vastante, 59 anni di San Tammaro. 

L'atto di citazione era stato depositato nel 2017 quando la Procura contabile aveva contestato ai sei la responsabilità dei soldi che il Comune era stato costretto a pagare in più per i ritardi nella liquidazione delle fatture. Le difese hanno contestato, però, la genericità nell'esposizione degli addebiti mossi, soprattutto perché non erano state definite le "colpe" dei singoli dirigenti che si sono avvicendati nel ruolo. La Corte presieduta da Nicolella ha accolto questa tesi, disponendo l'inammissibilità dell'atto di citazione ed assolvendo i dirigenti.

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