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Cronaca Orta di Atella

Crollo palazzina, fissata la fine dei lavori. Disposti controlli anti sciacalli

La commissione fissa il cronoprogramma con attenzione alle famiglie sgomberate

Tre mesi circa è il termine entro il quale dovranno realizzarsi i lavori di messa in sicurezza e ripristino dello stato dei luoghi in via Migliaccio ad Orta di Atella. È il risultato del cronoprogramma stilato in sinergia tra l'ingegnere comunale Staiano ed i tecnici di parte a seguito del crollo verificatosi poco dopo le 12 di venerdì 16 luglio e che interessò una porzione di un edificio fortunatamente vuoto.

"La volontà è unanime a che i lavori siano più celeri possibili ma ciascuno deve fare la propria parte. Occorre indagare bene sulle cause che hanno portato al crollo per poi agire in maniera capillare con gli interventi necessari" - è quanto sottolineato dalla commissione straordinaria del Comune di Orta di Atella formata dalla triade prefettizia, composta da Francesca Buccino, Rosa Maria Falasca e Lucia Guerriero, che alle prime avvisaglie di pericolosità strutturale dell'edificio oggetto di cedimento firmó due ordinanze di sgombero, eseguite nei giorni 29 e 30 giugno non senza rimostranze da parte dei circa 40 residenti.

A seguito del cedimento strutturale del 16 luglio scorso la commissione straordinaria ha adottato una ulteriore ordinanza di sgombero per 9 persone tra cui un nucleo familiare con particolari fragilità residenti in un edificio limitrofo a quelli già sgomberati (quello interessato dal crollo il 29 giugno, quello prospiciente il 30 giugno). Per gli 'sfollati' si è attivata immediatamente la macchina comunale per l'avvio dell'iter di assistenza ed allocazione degli stessi presso strutture ricettive locali per i primi 4 giorni a spese del Comune atellano.

Nei giorni seguenti al crollo del 16 luglio non mancarono segni di protesta da parte dei residenti che non avevano idea di quando far rientro presso le proprie abitazioni costrette a lasciarle immediatamente. Una protesta che domenica scorsa si concretizzó in volantini  pieni di disappunto affissi sui muri di quelle abitazioni e sulle transenne delle proprie abitazioni vuote. Secondo i primi riscontri operati dall'ufficio tecnico comunale e dai vigili del fuoco del Capoluogo il cedimento dell'edificio si è verificato a seguito di movimenti del terreno che hanno portato all'apertura di una cavità ampia 5 metri in prossimità delle fondamento dell'edificio. L'area venne interdetta con il conseguente divieto di accesso ai manufatti da parte dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Caserta.

"Una interdizione necessaria perché la vita umana è il bene primario" - sostiene la commissione straordinaria di Orta di Atella. A seguito di ulteriori verifiche ed ispezioni solo nella giornata di mercoledì 21 è stato consentito l'accesso agli addetti ai lavori e ciò ha consentito che si riavviassero i monitoraggi e le operazioni di messa in sicurezza. Nella prima fase delle indagini delle cause dei cedimenti è stato scoperto che i movimenti del terreno seppur impercettibilmente erano presenti da oltre 20 anni.

Massima è l'attenzione per gli sfollati da parte della commissione straordinaria prefettizia tant'è che già dai primi sgomberi del 29 giugno per le famiglie sgomberate è stato previsto un contributo per l'acquisto dei beni di prima necessità la cui erogazione è stata graduata per contingenti e differenziate situazioni familiari. Per evitare fenomeni inconsueti o di sciacallaggio l'area è vigilata costantemente a cura del comando di polizia locale. Un ulteriore presidio di vigilanza mobile è stato disposto dal Questore di Caserta.

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