Covid hospital, indagata anche dirigente di De Luca
Sequestrati computer e smartphone per risalire ai contatti al momento della chiusura dell'appalto per la costruzione delle tre strutture
Si allarga l'inchiesta sui Covid Center realizzati a Ponticelli, Caserta e Salerno. Dopo il blitz a casa di Ciro Verdoliva, direttore dell'Asl Napoli 1, sono scattati anche altri controlli che hanno 'interessato' l’ingegnere Roberta Santaniello, esponente dell’ufficio gabinetto della giunta regionale della Campania e membro dell'Unità di crisi regionale. Come riporta NapoliToday risulta tra gli indagati nell'inchiesta sui Covid Hospital fatti costruire in regione una volta scoppiata l'epidemia.
Il suo nome si aggiunge a quelli di Ciro Verdoliva (direttore Asl Napoli 1), di Luca Cascone (consigliere regionale) e di Corrado Cuccurllo, presidente della Soresa, per i quali si indaga con la stessa ipotesi di reato, turbativa d'asta.
Le forze dell'ordine hanno sequestrato computer e smartphone di ciascuno dei quattro, nel tentativo di risalire ai loro contatti al momento della chiusura dell'appalto per la costruzione delle tre strutture – a Napoli, Caserta e Salerno – tra il 16 e il 19 marzo scorsi.
A condurre l'inchiesta sono i pm Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio.
L'intervento della consigliera provinciale della Lega
Circa le notizie delle ultime ore che stanno coinvolgendo la regione Campania guidata dal Governatore De Luca, sulle questioni relative alla gestione dell’emergenza sanitaria, interviene il consigliere provinciale della Lega, Antonella Piccerillo: “Ci auguriamo che De Luca tra un “lanciafiamme” e un “fratacchione” trovi il tempo di far luce su questi importanti aspetti che assumono rilevanza maggiore in un particolare periodo di rendicontazione com'è quello della campagna elettorale. Trasparenza e legalità devono essere le stelle polari dell’attività amministrativa anche in regione Campania”.
Paradossale appare l’intera vicenda che riguarda la città di Caserta. Tra le mille promesse, non solo De Luca ha un policlinico, ancora in fase di cantiere, completamente abbandonato, ma ha assistito anche alla realizzazione di un cosiddetto ospedale modulare che tutt’oggi appare essere totalmente inaccessibile e nel quale non risulta mai essere entrato un paziente. “Aspetti che meriterebbero almeno un chiarimento per chi, come De Luca, durante l’emergenza sanitaria è andato sbandierando chissà quali azioni prodigiose” – conclude poi la Piccerillo – “Rispetto per i campani e i casertani che hanno assunto sempre un atteggiamento caratterizzato da alto senso di responsabilità”.
Ciarambino: "Silenzio assordante di De Luca"
“E’ gravissimo il silenzio assordante al cospetto di un’inchiesta giudiziaria che vede coinvolti politici e manager della sanità vicinissimi a Vincenzo De Luca. Un silenzio che sa di complicità a un sistema di potere che se ne frega delle regole, che lede ogni principio di trasparenza e i cui attori, senza alcun titolo, trattano appalti, forniture, prezzi per conto della Regione Campania e non si batte ciglio se la ditta che aggiudicatrice di un appalto plurimilionario cominci a lavorare prima ancora che le sia stato ufficialmente assegnato. L’ipotesi a cui stanno lavorando i magistrati è che si sia approfittato della più grave emergenza sanitaria degli ultimi 50 anni per pilotare appalti e forniture per i nostri ospedali e i nostri presidi sanitari. Uno scenario inquietante il cui presunto regista sarebbe un consigliere regionale ricandidato e braccio destro da oltre un decennio di Vincenzo De Luca. Come è possibile che il presidente della Regione non sapesse nulla di quanto sta emergendo? Oggi ha il dovere di fare chiarezza. Non può candidarsi a governare la Campania senza aver prima spazzato via ogni dubbio su possibili responsabilità che lo riguardano”. Lo dichiara la candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino.
“L’inchiesta sui tre ospedali Covid inutilizzati – ricorda Ciarambino - vede il coinvolgimento di tutti gli uomini di del governatore, dal dg dell’Asl Napoli 1 Verdoliva, al direttore della centrale regionale appalti della sanità campana, fino al consigliere regionale Cascone che si autonomina referente Soresa e alla dirigente dell’ufficio di gabinetto di De Luca, già dirigente Pd ad Avellino, non può passare nel silenzio. Con i nostri parlamentari chiederemo al ministro della Salute che intervenga con ogni strumento istituzionale possibile affinché si faccia chiarezza al più presto e continueremo a sollecitare il ministro degli Interni Lamorgese perché dia finalmente seguito alla relazione della commissione di accesso sulla Asl Napoli 1 e si decida a commissariare affinché la più grande azienda sanitaria del Paese, attraversata da troppo tempo da indagini gravissime e ombre di ogni sorta. Lo chiediamo perché in Campania siano ripristinati i principi di garanzia e legalità a tutela del sacrosanto diritto della salute”.