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Cronaca Casal di Principe

Procura ricorre in Cassazione contro l'assoluzione di Cosentino

Fissata l'udienza dinanzi alla Suprema Corte per l'inchiesta "Il principe e la scheda ballerina"

Finisce davanti alla Corte di Cassazione il ricorso presentato dalla Procura Generale che ha impugnato l'assoluzione pronunciata dalla Corte d'Appello nei confronti dell'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino e dell'imprenditore Gaetano Iorio per l'inchiesta "Il Principe e la scheda ballerina". L'udienza è fissata per la prima settimana di marzo dinanzi alla Quinta Sezione della Suprema Corte.

Fu un verdetto quello dei magistrati partenopei che ribaltò quello di primo grado, quando l'ex sottosegretario all'Economia venne condannato a 5 anni e mezzo mentre per l'imprenditore Gaetano Iorio la condanna fu di 9 anni di reclusione. Per la Procura Generale, la decisione della corte partenopea apparve "caratterizzata da una motivazione viziata da numerose ed evidenti mancanze, manifeste illogicità, contraddizioni e travisamenti della prova". Il riferimento è in particolare alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, primo fra tutti Nicola Schiavone, figlio di Sandokan.

I giudici di Appello, nelle motivazioni della sentenza, avevano aspramente censurato le propalazioni del rampollo di casa Schiavone ritenendole "non riscontrate" e smentite dalle "emergenze istruttorie". La Procura Generale però insiste, ribadendo come i giudici si erano "volutamente privati della possibilità di verificare l'esistenza di riscontri nel narrato di altri collaboratori di giustizia". 

Nel processo in Appello i giudici avevano assolto non solo Cosentino e l'imprenditore Iorio ma anche altri imputati tra cui il funzionario di banca Cristoforo Zara. All'esponente di Forza Italia era contestato il finanziamento da 5 milioni di euro per la costruzione - mai avvenuta - del centro commerciale "Il Principe", a Casal di Principe, che, secondo l'accusa, sarebbe stato voluto dal clan dei Casalesi per inquinare il voto alle amministrative del 2008 e del 2010. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Ferdinando Letizia e Giuseppe Stellato per Iorio; Stefano Montone e Agostino De Caro per Cosentino.

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