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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione in ospedale, "Ti faccio l'ordine poi mi mandi a Ischia e Capri"

La richiesta del tecnico di laboratorio Angelina Grillo con il placet del primario complice Costanzo

Un fine settimana ad Ischia e Capri in cambio di ordinativi di materiale da laboratorio per il reparto di Patologia Clinica dell'Ospedale di Caserta. 

E' quanto emerge nelle pagine dell'ordinanza firmata dal gip Ivana Salvatore dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri del Nas di Caserta, guidati dal tenente colonnello Maresca. Protagonista della vicenda, ancora una volta, è Angelina Grillo, 50 anni di Marcianise e tecnico del laboratorio ospedaliero, che non esita ad esplicitare la sua richiesta al rappresentante di una casa farmaceutica, Ernesto Accardo, di Santa Maria a Vico, anch'egli indagato. Secondo quanto ricostruito dal gip Grillo dopo aver commentato con Accardo un ordine effettuato anche in favore di una società concorrente, accetta di inoltrare alla ditta "amica" (la stessa che pagherà la mazzetta per corrompere un ufficiale medico per il concorso dei figli della donna) un altro ordine relativo a 5 kit di procalcitonine. 

Grillo promette di parlarne con il primario del reparto, Angelo Costanzo, anche lui arrestato. In cambio, però, il rappresentante deve ricambiare il favore e "tu a settembre ti ho detto mi mandi un fine settimana a Ischia e Capri", dice la donna esplicitamente. 

Effettivamente Grillo riferisce a Costanzo che "non ho avuto tempo devo ordinare le procalcitonine Diasorin perchè ho solo un altro kit in cella". Il tecnico di laboratorio riferisce al responsabile, e quindi a colui che materialmente firma l'ordine, "gli ho detto non ti preoccupare ora ti faccio l'ordine ... tanto a settembre mi devi mandare a Capri e Ischia un fine settimana". Il primario acconsente con un secco "va bene". 

"L'indifferenza con cui il primario accoglie la notizia - scrive il gip - continuando a firmare gli ordini predisposti dall'amica, conferma che Costanzo è consapevole protagonista di tutti gli episodi corruzione, non potendosi immaginare che nel contesto appena descritto, tenuto conto oltre tutto della natura dei rapporti dallo stesso intrattenuti con i fornitori, l'indagato potesse essere inconsapevole dell'intesa corruttiva sottesa alle forniture".

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