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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Corruzione per i loculi al cimitero, imprenditore casertano ai domiciliari

Redi coinvolto nell'inchiesta 'Omnia 2' della Procura di Latina insieme a due dipendenti pubblici

Corruzione per la realizzazione di loculi all'interno del cimitero di Sezze, in provincia di Latina. Per questo è stato arrestato Andrea Redi, imprenditore di 54 anni di Santa Maria Capua Vetere, finito ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Omnia 2" condotta dai carabinieri di Latina che ha portato ad 11 arresti complessivi. 

L'imprenditore avrebbe pagato tangenti a Fausto Castaldi, il custode del cimitero, che spartiva poi gli utili con un altro dipendente pubblico, Maurizio Panfilio. Entrambi i dipendenti comunali sono finiti in carcere. In pratica, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che hanno escusso gli acquirenti di quei loculi, sarebbe stato affidato direttamente un appalto a Redi per la realizzazione di due lotti, rispettivamente da 21 ed 80 loculi, presso il cimitero di Sezze. In un caso, addirittura, l'appalto avrebbe riguardato presunte attività di manutenzione.

Le opere realizzate dall'impresa di Redi venivano fornite senza marmi ed arredi (luce votiva, vasi etc) che venivano dati sottobanco al custode e rivenduti ai cittadini, costituendo così il provento dell'accordo corruttivo. Gli introiti venivano poi suddivisi con un altro dipendente del Comune, Maurizio Panfilio, che materialmente poi provvedeva a pagare Redi per il lavoro prestato al Comune ("Maurizio poi ti fa l'impegno", si sente nelle intercettazioni). 

Non solo. Nel caso della realizzazione degli 80 loculi l'importo era sopra la soglia dei 40mila euro che consentivano l'affidamento diretto (tra l'altro ad una ditta che non era iscritta all'albo speciale del Comune). Per superare la criticità Panfilio e Castaldi si adoperano per 'spacchettare' i lavori in due tranches. "Ne facciamo prima alla parte di qua chiudendo da dietro e poi quando abbiamo questa storia qua facciamo alle spalle", si sente nelle intercettazioni. Uno schema che per gli inquirenti conferma l'accordo corruttivo tra l'imprenditore, il custode ed il funzionario comunale. 

L'inchiesta sull'illecita gestione del cimitero di Sezze ha portato, ieri, anche al sequestro preventivo di 12 loculi e due cappelle del cimitero.

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