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Cronaca Maddaloni

La difesa del sindaco smonta le tesi della Dda: "Mai partecipato ad incontri"

Il processo per la corruzione elettorale a Maddaloni

Al via le arringhe degli avvocati nel processo a carico del primo cittadino di Maddaloni Andrea De Filippo, dell'ex consigliera comunale Teresa Esposito, del fratello Eduardo Esposito, dell'altro fratello Giovanni Esposito, della madre Carmela Di Caprio, dell'imprenditore Salvatore Esposito e dei dipendenti Nunzia Di Donato e Enrico Pisani accusati a vario titolo, di corruzione elettorale aggravata dall'agevolazione mafiosa, in particolare il clan Belforte.

Dinanzi al collegio della Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal giudice Giovanni Caparco, hanno preso la parola gli avvocati Aldo Tagliaferro, Dezio Ferraro, Mario Corsiero rispettivamente nell'interesse di Salvatore Esposito, Giovanni Esposito, Andrea De Filippo ed Enrico Pisani. La fine del mese di marzo ci sarà la seconda trance di arringhe dei legali Franco Liguori, Gianluca Giordano, Gabriele Gallo, Romolo Vignola, Massimo Trigari per gli altri imputati.

L'indagine della Dda di Napoli che vede coinvolti gli imputati riguarda le elezioni 2018: secondo i magistrati antimafia l'ex primo cittadino di Maddaloni avrebbe ottenuto l'appoggio di un imprenditore in cambio di 'controlli vessatori' ai danni di un concorrente nella distribuzione del gas. Un accordo facilitato, secondo l'accusa, dalla famiglia Esposito per la presenza di Antonio, considerato il referente del clan Belforte a Maddaloni. Il legale di De Filippo ha evidenziato che il sindaco non avrebbe partecipato agli incontri, di cui alcuni indagati parlavano nelle intercettazioni, finalizzati alla raccolta di voti. 

Il sostituto procuratore della Dda partenopea Luigi Landolfi formulò le sue richieste di condanna:un anno di reclusione per il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, con pena sospesa; 5 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex consigliera comunale Teresa Esposito; 4 anni di reclusione suo fratello Eduardo Esposito; 3 anni di reclusione per l'altro fratello Giovanni  Esposito; 3 anni e 6 mesi di reclusione per la mamma Carmela Di Caprio; 2 anni di reclusione per l’imprenditore Salvatore Esposito; 1 anno di reclusione per Nunzia Di Donato e Enrico Pisani, per i quali pure è stato invocato il beneficio della sospensione della pena.

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