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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Corruzione alla Conservatoria, 34 imputati provano a ricusare il giudice. Il Tribunale dice 'no'

I legali hanno sollevato l'incompatibilità del magistrato che già conosce la vicenda oggetto del processo

Si apre con un colpo di scena il processo a carico di 34 imputati coinvolti, a vario titolo, nell'inchiesta sui favori in cambio di soldi alla Conservatoria dello Stato di Santa Maria Capua Vetere. 

I difensori degli imputati, infatti, hanno sollevato l'eccezione di incompatibilità del presidente del collegio D'Angelo. In pratica il magistrato era giudice a latere di un altro procedimento (dopo decreto di giudizio immediato) a carico di altri due indagati nella stessa vicenda. Di qui la richiesta di ricusazione. Il giudice ha rimesso la decisione nelle mani del presidente del tribunale, Maria Gabriella Casella, che ha rigettato la questione sollevata dagli avvocati. Si procede dunque con lo stesso collegio. 

Nel corso dell'ultima udienza, sono state così affrontate le questioni preliminari ed il nodo delle intercettazioni, già confluite nell'altro procedimento. Si torna in aula a metà giugno. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Gerardo Marrocco, Goffredo Grasso, Luigi Iannettone, Claudio Sgambato, Nicola Garofalo, Francesco D'Atri, Ferdinando Letizia, Alessandro Barbieri e Guglielmo Ventrone. 

L'indagine aveva riguardato la corruzione nell'ufficio della Conservatoria dei registri immobiliari di cui avrebbero beneficiato sia i dipendenti sia i professionisti che riuscivano ad ottenere i certificati in tempi celeri ed a costi inferiori. A far nascere l'inchiesta era stata la denuncia presentata da uno dei dipendenti. 

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