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Cronaca Santa Maria a Vico

Corruzione in Comune, l'ex vice sindaco interrogato dal pm della Dda

Ascoltato anche il factotum dell'imprenditore Grillo

Sono stati ascoltati altri due imputati nel processo per l’appalto rifiuti ‘pilotato’ nel Comune di Santa Maria a Vico. Quest’oggi dinanzi alla Prima Sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Roberto Donatiello (Rosaria Dello Stritto e Pasquale D'Angelo giudici a latere) sono stati ascoltati l’ex vice sindaco Ernesto Savinelli, 67 anni di Santa Maria a Vico, e Pasquale Valente di Capodrise, factotum dell’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo.

I due sono imputati nel processo insieme con l’ex dirigente del Comune Pio Affinita ed Angelo Piscitelli, colonnello dell'esercito in servizio a Maddaloni e cognato dell'assessore. Il pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi ha interrogato i due testimoni che, secondo la Procura antimafia, avrebbero avuto un ruolo chiave nel permettere che la gara rifiuti finisse alla società di Angelo Grillo. Il processo è stato poi aggiornato a giugno. 

L’udienza è iniziata con l’interrogatorio di Ernesto Savinelli, difeso dall'avvocato Raffaele Carfora, che ha risposto a tutte le domande poste dal P.M. Landolfi, chiarendo la situazione assai difficile del territorio di Santa Maria a Vico prima dell’appalto, quando la raccolta rifiuti era in gestione al Consorzio Unico di Bacino e che fosse divenuta improcrastinabile l’indizione di una gara pubblica per l’affidamento del servizio.

Ha negato di essere entrato nel merito dei lavori della commissione di gara presieduta dal RUP Pio Affinita, che ha definito persona onesta e scrupolosa. Momenti di forte tensione quando il P.M. riprende talune dichiarazioni della segretaria di Angelo Grillo, Alessandra Ferrante, secondo cui avrebbe saputo proprio da Grillo di aver già conosciuto Savinelli all’epoca in cui quest’ultimo, oltre che uomo politico, si occupava di questioni sindacali o quando ricopriva indefiniti incarichi presso il Centro per l’Impiego. Savinelli ha negato di aver mai ricoperto tali incarichi e di essersi mai occupato di questioni sindacali, ricordando a sua volta come lo stesso Grillo sentito in dibattimento avesse fatto riferimento ad altra persone a nome Savinelli e non alla sua persona.

A domanda poi del suo legale, l’avvocato Raffaele Carfora, Savinelli si è difeso dall’accusa di corruzione, spiegando di non aver mai segnalato alla Fare l’Ambiente il nome della nipote Consiglia Moscato ai fini del rapporto di collaborazione lavorativa di fatto che durò tre mesi, di aver saputo solo in un momento successivo che la cosa fosse avvenuta ad iniziativa privata di Angelo Piscitelli, altro zio della Moscato (il Colonnello) e di aver immediatamente reso la cosa pubblica in Giunta comunle Così come ha negato di aver mai segnalato Pasquale Piscitelli, ai fini de un contratto di assunzione (di un mese) presso la ditta vincitrice dell’appalto e che si trattò in ogni caso di una sostituzione così come previsto dal capitolato di appalto; suo unico interesse -ha ribadito- è che venissero retribuiti quanti lavoratori effettivamente prestassero servizio.

Sulla vicenda delle corruzione, in fase di indagini, anche la Corte di Cassazione annullò l’ipotesi di accusa per insussistenza di indizi a carico di Savinelli. Infine, Savinelli, a domanda del suo difensore, si è detto anche disponibile a sottoporsi ad un confronto con la Ferrante in dibattimento.

Poi si è proceduto anche all’interrogatorio di Pasquale Valente che ha negato ogni addebito. Il processo è stato aggiornato all'inizio di giugno, quando sfileranno un aula i testi della difesa, tra cui l’ex Sindaco di Santa Maria a Vico, oggi consigliere regionale, Alfonso Piscitelli; l’ex segretario Michele Ronza, e la stessa Consiglia Moscato.

Nel collegio difensivo sono inoltre impegnati gli avvocati Raffaele Crisileo, Emilio Russo e Francesco Nacca.

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