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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Soldi in cambio di favori all'Agenzia delle Entrate, la "talpa" testimone in aula

Processo a due dipendenti per corruzione: "Dopo le mie denunce sono stato trasferito"

Soldi in cambio di documenti sotto banco. Era questo il "sistema" di corruttela che avveniva all'interno della Conservatoria dello Stato di Santa Maria Capua Vetere che è stato svelato in aula da un dipendente dell'Agenzia delle Entrate dalle cui denunce è partita l'inchiesta che ha portato a diversi indagati - alcuni anche arrestati - per i reati di corruzione, abuso d'ufficio e truffa.

Stamattina, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Donatiello del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è celebrata l'udienza per Andrea Ventriglia, 63 anni, e Raffaele Gagliardi, 65 anni, entrambi di Macerata Campania per i quali la Procura ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato (mentre un terzo, il dirigente Graziano Castaldo ha patteggiato la pena).

Un esame lungo quello della "gola profonda" che ha spiegato di aver saputo da una terza persona che "Ventriglia gli chiese soldi mensili per l'accesso all'archivio" e che "non faceva pagare le visure e gli atti". Il testimone ha parlato delle denunce fatte dopo le quali "sono stato trasferito ad un altro ufficio dell'Agenzia delle Entrate".

Per quanto riguarda la corruzione il testimone ha ribadito di non aver "mai visto passaggi di denaro" ma "vedevo ridursi la mole di richieste cartacee per l'accesso agli atti per le visure". Una riduzione che ad avviso della Procura si spiega con l'aumento delle visure "ad uso ufficio" che poi sarebbero state consegnate all'utenza dietro la corresponsione di denaro anche perché "c'era un'affluenza quotidiana normale ma diminuivano le richieste cartacee nonostante ci fossero molte persone che avevano accesso alle tavole degli archivi". Questo permetteva "sia di risparmiare sui soldi degli atti - ha spiegato - sia sulle code". Un sistema che in quell'ufficio "tutti conoscevano", ha riferito.

Il testimone inoltre ha anche parlato del fatto che Ventriglia e Gagliardi si allontanavano dall'ufficio durante l'orario di lavoro. "Ventriglia andava da un notaio lì vicino - ha spiegato - L'ho visto spesso uscire dal portone dove c'era lo studio del notaio". Gagliardi, invece, "mi diceva che andava a cucinare a casa o a comprare le scarpe". Il testimone è stato anche controesaminato dagli avvocati difensori D'Atri e Goffredo Grasso. Il processo, al termine dell'interrogatorio fiume, è stato rinviato a settembre.

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