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Cronaca

La telefonata inattesa mentre viaggia verso l'aeroporto: così il ‘paziente zero’ ha scoperto la variante sudafricana

Il manager casertano era rientrato dal Mozambico (facendo scalo in Sudafrica) l’11 novembre e sarebbe dovuto ripartire 5 giorni

Il rientro a Caserta, poi il viaggio a Milano e la telefonata che blocca i suoi piani, che dovevano prevedere un rientro in Mozambico. E’ quanto ricostruito sul “viaggio italiano” del manager di Caserta risultato positivo alla variante sudafricana ‘Omicron’, primo in Italia ad averla contratta. Il dirigente dell’Eni è paucisintomatico ed è attualmente in isolamento insieme ai 5 membri della famiglia che vivono con lui nel Capoluogo di Terra di Lavoro. La notizia del “primo positivo” alla variante sudafricana ha messo in allerta il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità anche se, finora, dalle notizie che arrivano dal paese africano, questa nuova variante sembra essere più contagiosa ma non oltremodo aggressiva. Anche perché, il contagiato casertano, era vaccinato con doppia dose e questo avrebbe potuto aiutare.

Dal Mozambico a Caserta, passando per Milano e Roma

Intanto è stato ricostruito il tragitto che il dirigente casertano ha compiuto. L’11 novembre è partito dal Mozambico, facendo scalo in Sudafrica, per rientrare a casa. E’ atterrato all’aeroporto a Roma ed ha viaggiato fino a Caserta. Il 15 novembre, poi, si è imbarcato per Milano. Qui, secondo la ricostruzione effettuata dall'assessorato al Welfare della Regione Lombardia, “non ha avuto contatti con altre persone né in ambito lavorativo né in ambito extra-lavorativo”. Il manager è arrivato a Milano “nella serata del 15 novembre e, con macchina a noleggio, noleggiata dall'azienda, ha raggiunto l’hotel", ricostruisce l'assessorato in una nota, riferendo che “l'uomo ha cenato presso l'hotel da solo in una sala dove era presente solo un'altra persona ma ubicata dal lato opposto. Non ha avuto contatti con il personale dell'hotel. Il 16 novembre alle 8, sempre in auto, ha raggiunto l'ospedale per effettuare il tampone richiesto dalla propria azienda dovendo ripartire per il Mozambico la sera stessa del 16. Dopo il tampone si è recato in auto presso altra struttura ospedaliera per sottoporsi agli esami periodici previsti per i dipendenti Eni, indossando sempre i dispositivi di protezione individuale; subito dopo ha raggiunto altra struttura ospedaliera per ulteriori visite al termine delle quali ha ripreso l'auto per raggiungere l'aeroporto di Fiumicino da cui sarebbe dovuto partire per il Mozambico. Durante il viaggio per Roma ha ricevuto la chiamata dal medico competente che lo ha informato della positività, motivo per cui ha deciso di tornare a Caserta dalla famiglia. Nella sede di lavoro di Milano non si è mai recato. Per massima cautela sono state informate le strutture ospedaliere visitate per la sorveglianza degli operatori sanitari che hanno visitato il caso” ha chiarito la Regione.

Sequenziamenti anche sui contatti familiari

La variante B.1.1.529 è stata sequenziata dal laboratorio di microbiologia Clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. "Le inchieste epidemiologiche sono state svolte da Ats Milano e dalla Asl di Caserta. Sono già stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno già lavorando per ottenere in tempi brevi i risultati genomici. Al momento non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia", ha spiegato in una nota l’Istituto superiore di Sanità. Per il momento, a scopo preventivo, sono state messe in quarantena anche i compagni di classe dei figli del manager.

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