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Cronaca

Covid: vacanze, movida e non solo. Il picco di coronavirus che preoccupa De Luca

Da Ferragosto la percentuale di positività rispetto ai tamponi aumentata del 3% rispetto alla prima parte di agosto

Il picco dei contagi in Campania dopo Ferragosto continua a preoccupare il governatore Vincenzo De Luca al punto da adottare nuovamente l'obbligo di mascherina anche all'aperto. 

Analizzando i dati degli ultimi 3 mesi in Campania a luglio sono stati processati 50313 tamponi di cui appena 309 risultati positivi con un'incidenza percentuale dello 0,6%, con un tampone positivo ogni 162. Agosto è il mese in cui si verifica una nuova impennata: sono stati 86425 i tamponi processati di cui 2067 positivi, il 2,3%.

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Il mese però sembra essere spaccato in due sia per quanto riguarda il numero dei tamponi sia per quanto concerne i nuovi contagi. Dal primo a Ferragosto, infatti, sono stati effettuati 25668 tamponi di cui 233 positivi. La percentuale passa dallo 0,6% allo 0,9%, un aumento minimo con il rapporto tra test e nuovi casi che resta sotto l'uno. 

Con i rientri dalle vacanze, vissute tra discoteche e movida, la situazione precipita. Nel periodo compreso tra il 16 ed il 31 agosto sono ben 1834 i nuovi contagi, un dato quasi 8 volte superiore rispetto ai 15 giorni precedenti. Va detto però che il numero dei tamponi aumenta in misura ugualmente esponenziale: si arriva a 60757 tamponi in due settimane (poco più del doppio della quindicina precedente). L'incidenza percentuale schizza al 3% (2,4 punti in più rispetto a fine luglio). 

Infine settembre. Il numero dei tamponi nel mese in corso è davvero impressionante: 133970 in 23 giorni. I positivi raddoppiano quasi rispetto all'intero mese di agosto: in totale sono 3841 (12 volte in più rispetto a luglio). L'incidenza percentuale, però, sembra calare passando dal 3% della seconda metà di Ferragosto al 2,8% dall'inizio di settembre a ieri. Un calo che arriva, però, con il contagocce. Forse ci si aspettava che con la fine dei rientri la situazione dei nuovi casi andasse a scemare in maniera più rapida ed invece ciò non è accaduto. E con la riapertura delle scuole il livello di allerta non può che restare alto.

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