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Cronaca

Sequestrati in casa dai tamponi: attese fino a 10 giorni per i risultati

Situazione al limite del paradossale tra contatti e pazienti in attesa di negativizzazione. Sindaco scrive al manager dell’Asl. Lombardi: "Medici vicini al collasso"

Da un lato centinaia di persone in attesa di essere contattati dopo aver avuto un contatto con un positivo; dall’altro, migliaia di persone in attesa di essere sottoposti al tampone per verificare la “negativizzazione” e tornare ad essere finalmente liberi. Da Caserta ad Aversa, passando per Santa Maria Capua Vetere, Sessa Aurunca, Maddaloni e Marcianise: non si contano più, ormai, le segnalazioni dei cittadini per i disservizi che la quarta ondata di Covid-19 sta provando in provincia di Caserta. Il numero dei contagi in aumento ha raggiunto, ormai, quote mai viste prima e questo ha mandato in tilt tutto il sistema di tracciamento. Con le persone che risultano sequestrate in casa dai tamponi. Chi lo deve fare per avere contezza, o meno, del contagi; e chi, invece, attende l’esito per poter tornare alla propria vita. E non sono mancati casi di chi, dopo una lunga attesa, ha scoperto che per l'Asl era stato già sottoposto dal tampone ed era in attesa dell'esito senza averlo fatto.

La lettera al direttore Asl

La vicenda è stata portata a conoscenza del direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo dal sindaco di Cesa Enzo Guida che ha deciso di mettere nero su bianco tutte queste criticità. Il sindaco ha evidenziato come molti cittadini stanno segnalando ritardi nella esecuzione dei tamponi, “sia di verifica della positività al Covid-19, (dopo l’effettuazione di un test antigenico) sia di verifica della guarigione. I cittadini che hanno eseguito i test antigenici, prima del giorno di Natale, sono in attesa, anche da circa dieci giorni, di poter eseguire i molecolari. Altri cittadini, già positivi, da settimane non ricevono la convocazione per i tamponi di guarigione, risultando di fatto, bloccati in isolamento”. “In molti – scrive Guida indirizzando la missiva anche al direttore del Distretto Sanitario ASL numero 18 Luigi Caterino - si rivolgono al Sindaco nella speranza che l’istituzione locale abbia potere su detta materia. Per questa ragione trasferisco, con questa mia, le segnalazioni e le criticità che stanno emergendo, confidando in una azione risolutiva”. “Per quello che può essere utile – conclude il primo cittadino - il nostro Comune è disponibile a mettere a disposizione dell’ASL, spazi aperti al pubblico, qualora si volessero organizzare dei punti per lo svolgimento dei tamponi con la formula del Drive-in”.

Anche i medici vicini al collasso

"Com’era prevedibile, a causa dell’abnorme diffusione del contagio, ad oggi il sistema sanitario è sotto pressione a tutti i livelli" ha commentato il medico Giovanni Lombardi, sindaco di Calvi Risorta. "Ai numeri degli enti proposti non risponde nessuno, i drive in e le farmacie sono al collasso, i centri vaccinali sono stati letteralmente presi d’assalto ed in molti laboratori sono finiti i tamponi. In questo caos generalizzato, i medici restano l’unica certezza. Tuttavia anche noi, io per primo, siamo sul punto di collassare per l’estrema richiesta di cure mediche, richieste tamponi, delucidazioni su vaccinazioni e problematiche di ogni genere".

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