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De Luca al Tar: "Ecco perché abbiamo chiuso le scuole. Ricoveri raddoppieranno in 7 giorni"

La Regione rende noti gli atti alla base dell'ordinanza di sospensione del presidente

La Regione Campania ha reso note,  dopo averle consegnate ai giudici della Quinta sezione del Tar Campania, le motivazioni sulle quali il presidente Vincenzo De Luca ha adottato l’ordinanza di sospensione dell’attività didattica fino al 29 gennaio prossimo.

Per Palazzo Santa Lucia non c’è stata “nessuna violazione del decreto legge numero 111/2022,  risultando provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità  attestata, tra l’altro, da  Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale; esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia; blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione; previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate”.

Inoltre, si legge nella nota, “le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTSche non è stato convocato, contrariamente a quanto  richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli. Al contrario, l’Ordinanza  regionale è  fondata su un’istruttoria tecnica che tiene conto dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale; delle valutazioni dell’Unità di crisi regionale;  della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve”.

Infine per De Luca & company “le  misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania, tenuto conto che vi è impossibilità di assicurare il contact tracing  e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane”. Si conclude asserendo che in caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi  per fine gennaio, in presenza di una bassissima  percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni. Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono  aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari. Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL che ne hanno fatto richiesta  per ampliare la fascia dei vaccinati e  scavallare il picco dei contagi”.

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