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Cronaca

Coronavirus, presidiati 2 carceri dopo le rivolte. Monitorata una donna. Oltre 50 'fuggitivi' in quarantena nel casertano

Situazione sotto controllo nelle strutture di Santa Maria Capua Vetere ed Aversa. All'ospedale di Sessa isolata una donna di Cellole. A Caserta si valuta la riapertura del mercato: sopralluogo coi vigili

Un caso sospetto di coronavirus all'ospedale civile San Rocco di Sessa Aurunca. Una donna di 51 anni, residente a Cellole, é stata trasportata presso il nosocomio sessano all'interno del percorso dedicato per sospetti contagi dal virus Covid-19, con un forte stato febbrile e difficoltà respiratorie. Sottoposta al tampone orofaringeo, si attendono gli esiti dal Cotugno di Napoli.

Più di una cinquantina di ‘fuggitivi’ in quarantena dopo il ritorno dal Nord

Sono più di una cinquantina, intanto, le persone attualmente in quarantena dopo essere rientrate dalla Lombardia e da altre province del Nord Italia dopo l’assalto ai treni di sabato notte, a poche ore dall’entrata in vigore del decreto del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte che ha poi vietato l’ingresso e l’uscita dalla nuova “zona arancione”. Sette sono residenti ad Aversa, sei a Capua, una trentina a Caserta, dieci a Santa Maria Capua Vetere. Ad Aversa ieri sera è stato anche controllato dalla Polizia Ferroviaria e dalla Municipale un intercity proveniente da Milano, che però era quasi vuoto; i pochi viaggiatori sono stati identificati, ma nessuno arrivava dalla “zona arancione”. A Caserta ed in altri centri della provincia, supermercati e discount stanno attuando la contingentazione degli ingressi, con appena quattro-cinque clienti ammessi contemporaneamente, inoltre si sta lavorando per la consegna a domicilio.

Sopralluogo al mercato di Caserta: si valuta la riapertura mercoledì

Stamattina c’è stato un sopralluogo nell’area della fiera settimanale di via Ruta a Caserta. Coi rappresentanti degli operatori (capeggiati da Sebastiano Bernardo, presidente regionale Anva Confesercenti) vi erano il dirigente Natale ed il comandante della polizia locale Luigi De Simone per valutare la possibilità di adottare accorgimenti per poter permettere lo svolgimento del mercato mercoledì dopo la sospensione di sabato. L’idea è quella di chiudere i due parcheggi, consentendo un’entrata pedonale da due varchi in modo che i vigili potranno monitorare l’entrata degli utenti che dovranno essere al massimo 225, quanti sono gli stalli autorizzati. Nelle prossime ore si capirà se questi interventi potranno permettere la riapertura del mercato: per farlo ci dovrebbe essere la revoca dell’ordinanza di sospensione per mercoledì.

Presidiate le carceri di Santa Maria Capua Vetere ed Aversa

In seguito alle rivolte verificatesi nelle case circondariali di Poggioreale, Modena (dove hanno perso la vita 6 detenuti), Frosinone, Foggia e Forni (Salerno), le forze dell'ordine stanno presidiando i plessi carcerari casertani (Santa Maria Capua Vetere ed Aversa) al fine di scongiurare possibili subbugli. Stamane infatti si sono verificati piccoli momenti di tensione all'interno della casa circondariale 'Uccella' di Santa Maria Capua Vetere. L'intervento immediato degli agenti della polizia penitenziaria ha riportato la calma all'interno della struttura. La tensione di questi giorni é data dal contenuto di una nota ministeriale che sospende all'interno delle strutture penitenziarie i colloqui con i familiari dei reclusi. “Per quanto riguarda gli istituti penitenziari e gli istituti penali per i minorenni - si legge dalla nota del Ministero -' dal 9 marzo sino al 22 marzo 2020 i colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati, sono svolti mediante ove possibile, apparecchiature e collegamenti di cui dispone l' amministrazione penitenziaria e minorile o mediante corrispondenza telefonica che può essere autorizzata oltre i limiti della normativa vigente. Inoltre tenuto conto delle evidenze rappresentate dall'Autorità Sanitaria, la Magistratura di Sorveglianza può sospendere nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del decreto ed il 31 maggio 2020, la concessione dei permessi premio”. 

Audio fake, ora scattano le indagini. Villa delle Magnolie presenta denuncia

In questi giorni di tensione per il coronavirus, non mancano anche i problemi con gli audio fake che girano soprattutto tramite WhatsApp che mirano a creare ancora più ansia tra i cittadini, spesso (se non sempre) senza motivo, visto che gli stessi poi si rivelano falsi. Come quello che sta colpendo la clinica Villa delle Magnolie di Castel Morrone, dopo il tampone positivo verificato per un medico di Santa Maria Capua Vetere che collaborava con la struttura. “E' iniziato a girare in rete dalla giornata di domenica 8 marzo, un messaggio dal contenuto allarmistico e diffamatorio. ll messaggio in questione fa riferimento all'esistenza di un focolaio di Coronavirus presso la struttura sanitaria della Villa delle Magnolie di Castel Morrone ed invita nel contempo chi ascolta ad evitare di entrare in contatto con le persone che vi lavorano. Prosegue con la citazione di presunti casi di Coronavirus verificatisi presso la struttura sanitaria ed invita a "far girare in rete il messaggio". Ci corre l'obbligo, di precisare che alcun focolaio di coronavirus è stato rilevato presso la villa delle Magnolie e tantomeno i casi menzionati nel messaggio in questione sono ascrivibili alla stessa. L'unico caso, come è stato già precisato, è quello di un medico, collaboratore esterno della clinica, assente dal lavoro dal 28/02/2020, che ad oggi non ha fatto registrare alcun contagio presso i degenti ed il personale della struttura. Riteniamo perciò deprecabile il comportamento irresponsabile di chi, in un momento così delicato, diffonde notizie non veritiere e dal contenuto fortemente allarmistico. Il contenuto del messaggio e la forma utilizzata, oltre a ledere gravemente l'immagine dell'azienda, offendono la dignità di medici, infermieri e personale sanitario tutto che, animati da spirito di abnegazione e nonostante i comprensibili timori, si sta impegnando per garantire la continuità nella erogazione del servizio di assistenza ad oltre 200 pazienti ricoverati presso la struttura. Riteniamo, perciò necessario, al fine di tutelare l'immagine della casa di cura e del personale tutto che vi lavora, segnalare il caso alla competente autorità giudiziaria affinché vengano adottati i provvedimenti del caso”

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