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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Contrabbando della camorra, annullato il sequestro per un 50enne

La decisione del Riesame per Morescanti: i soldi per l'acquisto della casa dati da uno zio della moglie

Annullata l'ordinanza di sequestro preventivo a carico di Claudio Morescanti, presunto affiliato al Clan Contini. Il 50 enne di Castel Volturno era destinatario di una delle 126 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla DDA nei confronti degli appartenenti al Clan Contini, Mallardo e Licciardi nell'ambito dell'inchiesta denominata  'Importazione Tabacchi' del nucleo investigativo provinciale dei carabinieri di Napoli finalizzata all'accertamento dell'importazione e commercio dei tabacchi esteri, per lo più provenienti dall'Ungheria, che vedeva coinvolta l'Alleanza di Secondigliano portando al sequestro di beni di pertinenza del clan per circa 30 milioni di euro.

Nel filone d'indagine rientrò anche Claudio Morescanti accusato di traffico internazionale di tabacchi lavorati esteri con l'aggravante del metodo mafioso nonché del reato di associazione a delinquere di tipo mafioso. Il ruolo di Morescanti era quello di correriere e gestiva l'importazione di tabacchi dall'Estero nonché le partite di TLE per conto del clan Contini.

Destinatario di una misura cautelare personale ottenne l'annullamento ad opera del Tribunale del Riesame di Napoli, ma permaneva la misura cautelare reale.  Nel giugno scorso il Gip D'Auria del Tribunale di Napoli emise il decreto di sequestro preventivo avente come oggetto l'abitazione di Morescanti a Castel Volturno dove lo stesso scontava la detenzione domiciliare ritenuta provento degli illeciti affari del clan.

Fatta istanza al Tribunale del Riesame di Napoli ad opera dell'avvocato Ferdinando Letizia è stato disposto l'annullamento del provvedimento ablativo poiché le argomentazioni difensive hanno messo in luce la legittima provenienza del denaro impiegato per l'acquisto dell'immobile sequestrato. L'acquisto infatti venne fatto dallo zio materno della moglie di Morescanti e poi donato alla nipote come segno di riconoscenza per l'impegno assunto nei confronti della figlia del donante gravemente disabile.

L'abitazione castellana, infatti, veniva pagata mediante assegno avente come firmatario lo zio materno della consorte di Morescanti intestato al notaio che si occupò dell'atto di compravendita. Mostrata la legittima provenienza dell'immobile, le modalità d'acquisto e di pagamento si é proteso per l'annullamento della misura cautelare reale.

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