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Cronaca Capodrise

23 ARRESTI Marito e moglie a capo della banda, in casa trovati 163mila euro in contanti

Cervino 'dominus' dell'associazione a delinquere di contrabbandieri di alcolici

Il Nucleo di polizia economica-finanziaria, quando questa mattina all’alba ha effettuato il blitz nella sua casa di Capodrise, non poteva pensare di portare a casa un ‘bottino’ così ingente. Nella disponibilità di Francesco ‘Checco’ Cervino, dominus e promotore dell’associazione a delinquere transnazionale specializzata nel contrabbando di alcolici, c’erano ben 163mila euro, nascosti in alcune scatole di scarpe e parte del provento della maxi frode fiscale messa in atto da Cervino e dai suoi sodali. È quanto emerge dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli Nord che ha smantellato l’organizzazione a delinquere, con l’esecuzione di 25 misure cautelari (13 in carcere, 10 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) e altri 25 indagati indagati a piede libero.

Il blitz contro la rete di contrabbandieri è scattato all’alba in tutta Italia e ha messo in moto una enorme macchina: 100 i militari del Comando provinciale di Caserta impiegati, assieme a decine di pattuglie dei Nuclei territoriali di Napoli, Bologna, Brescia, Grosseto, Lecce, Padova, Palermo, Roma, Trieste, Bassano del Grappa, Bra, Lanciano, Monza e Castelfranco Veneto. Uno spiegamento di forze necessario per eseguire le ordinanze di custodia e le numerose perquisizioni nell’ambito dell’indagine della Procura di Napoli Nord. Nel mirino infatti sono finite 17 sedi di depositi fiscali e commerciali, le sedi delle imprese sparse in tutta Italia e le abitazioni degli indagati.

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La maxi operazione ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 80 milioni di euro, tra i 7 autoarticolati utilizzati per i trasporti internazionali, 5 complessi aziendali (tra cui 2 depositi fiscali), due villette e 8 appartamenti, 7 auto di lusso e orologi di lusso, oltre a circa 200mila euro in contanti.

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A capo dell’associazione a delinquere, oltre a Francesco Cervino, c’era Michele Galotta, alias ‘lo zio’, napoletano residente a Quadrelle (Avellino). Cervino e Galotta sono amministratori di fatto di quattro società che hanno preso parte come ‘cartiere’ alle frode transnazionale: la EF Logistic & Drink srls di Caivano, la UTN United Transport Naples srl di Capodrise, la MDF srl (con deposito fiscale a Roma), e la Mal Group srl di Avellino (cartiera). Ad affiancare il dominus ‘Checco’ Cervino c’era anche la moglie, Paola Baldissara, maestra di Capodrise finita agli arresti domiciliari. Il gruppo criminale poteva poi contare sul sostegno dall’estero di un cittadino bulgaro, residente a Brescia, che aveva instaurato i contatti con i complici nella madrepatria per consentire il traffico illecito degli alcolici di contrabbando. Un secondo straniero, questa volta olandese, gestiva invece per il gruppo un deposito fiscale con sede in Germania, utilizzato per compiere la frode. Avevano invece il ruolo di corrieri addetti al trasporto di denaro per l’organizzazione Pasquale Galotta, fratello di Michele, e i due siciliani Gioacchino Sinatra e Salvatore Giglio, tutti finiti agli arresti domiciliari. I due corrieri sicialiani sono stati fermati dalle Fiamme Gialle all'aeroporto di Napoli-Capodichino in possesso di circa 30mila euro in contanti, soldi destinati a finanziare l'arrivo tramite autoarticolati di circa 20mila litri di alcol di contrabbando.

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L’indagine su Francesco Cervino è nata da una precedente inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli Nord del marzo 2017, “Buco nell’alcol”, che aveva portato a 3 misure cautelari. Tra gli indagati c’era proprio ‘Checco’, al quale le Fiamme Gialle sequestrarono durante un blitz smartphone e pc. Pur sapendo di essere tra gli indagati, Cervino ha continuato i suoi traffici illeciti e proprio dal controllo degli apparati informatici sequestrati la guardia di finanza ha potuto scoperchiare il giro di contrabbando milionario gestito dal 46enne di Capodrise.

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