Confiscati 600mila euro a ras del clan dei Casalesi

La Corte di Cassazione conferma la confisca nei confronti di Armando Letizia, 69enne di Casal di Principe, che si è visto rigettare il ricorso presentato per riprendersi i suoi beni di circa 600mila euro. Letizia è stato irrevocabilmente condannato in rito abbreviato per truffa ai danni di un ente pubblico. Nella sentenza è stata disposta, nei suoi confronti e dell’altro imputato Sergio Orsi, la confisca di beni per appunto 600mila euro.

Letizia aveva già chiesto la revoca alla Corte di Appello di Napoli, che già aveva risposto picche alla richiesta. E quindi ecco la richiesta in Cassazione ma per il giudice il ricorso è “infondato e deve essere respinto”. Nello stesso procedimento c’era anche Claudio Bidognetti, ulteriore concorrente nel delitto, che è stato processato con il rito ordinario, al cui esito, intervenuto successivamente, è stato condannato a titolo di truffa semplice, sul rilievo che fosse da escludere la natura pubblica dell’ente. I beni a lui in principio sequestrati, in funzione della confisca per equivalente, sono stati dunque restituiti, non essendo tale peculiare forma di confisca prevista per la fattispecie di reato giuridicamente configurata a conclusione del dibattimento.

I giudici hanno fatto notare però che “non è ammessa nel nostro ordinamento, secondo principi consolidati, la revisione della condanna in funzione del solo riconoscimento di un trattamento sanzionatorio meno afflittivo, magari legato all’esclusione di un’aggravante, essendo il superamento del giudicato ragionevolmente consentito solo in presenza di elementi che conducano al proscioglimento. Non è, in particolare, ammessa una revisione alimentata dalla mera prospettazione di elementi tali da dar luogo, se accertati, non al proscioglimento, ma solo alla revoca della confisca”.