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Cronaca Trentola-Ducenta

Condannato il suocero del sindaco

Avrebbe costruito e venduto un appartamento poi rivelatosi “abusivo”: dovrà sborsare circa 200mila euro

Condannato il suocero del sindaco di Trentola Ducenta Michele Apicella per un “immobile abusivo”. I proprietari dell’immobile sito in via Caracas hanno trascinato innanzi alla seconda sezione civile del Tribunale di Napoli Nord la società Bocav s.n.c. – costituita da Antonio Cavallaccio, suocero del sindaco, e Giuseppe Bove – che ha costruito e venduto un appartamento poi rivelatosi “abusivo”. 

Era la fine dell’anno 2016, quando ai proprietari è stato notificato l’atto - a firma del Responsabile Area Urbanistica del Comune di Trentola Ducenta, l’ingegnere Renata Tecchia - con il quale è stata disposta ed irrogata ai loro danni l’ingiunzione per la demolizione di opere edilizie eseguite in assenza di permesso di costruire. Lo stesso accadeva ai vicini, proprietari di immobili acquistati dalla medesima società e ubicati sullo stesso piano. Dalle ordinanze è emerso che l’appartamento (al pari di tutti quelli ubicati al quarto piano del complesso residenziale in questione) sarebbe stato realizzato dalla società Bocav s.n.c. “in assenza di permesso di costruire”. I proprietari hanno così presentato al Comune formale istanza di accesso agli atti “a seguito delle quali apprendevano che l’immobile de quo è effettivamente abusivo” come emerge dalla relazione del responsabile comunale. Gli stessi hanno impugnato il provvedimento di demolizione innanzi al Tar e, per il tramite di proprio tecnico di fiducia, hanno provveduto a presentare al competente Comune di Trentola Ducenta formale istanza di accertamento di conformità, ex art. 36 D.P.R. n. 380/2001, al fine di sanare, sempre ove possibile, le opere abusivamente realizzate dai costruttori. 
Cavallaccio e Bove, invece, si sono costituiti in giudizio chiedendo preliminarmente, la sospensione del giudizio in attesa della definizione di quello pendente dinanzi al Tar avente ad oggetto l’ordinanza di demolizione e il rigetto del permesso di costruire in sanatoria. In merito, il dirigente comunale, il 28 febbraio 2022, ha spiegato di aver constatato che “dai grafici allegati al Pdc n. 8104, i sottotetti urbani ubicati al quinto piano, fuori terra, risultano chiaramente rappresentanti sia nei prospetti che nelle sezioni in esse riportati, nonché descritti nella relazione tecnica annessa”. La causa si svolgerà in primavera. 

Intanto, sul piano civile, il Tribunale di Napoli Nord ha dichiarato la “risoluzione per grave inadempimento dei convenuti del contratto di compravendita e ha condannato la Bocav s.n.c., nella persona del legale rappresentante, nonché i suoi soci personalmente ed illimitatamente responsabili Cavallaccio e Bove alla restituzione in favore degli acquirenti di 142mila e 296 euro e, a titolo di risarcimento del danno, l’importo di 62mila e 500 euro” oltre interessi legali e spese di lite.

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