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Cronaca Capodrise

Concorsi truccati, le “trattative” fuori ad un noto bar

Ecco come Zarrillo reclutava i ragazzi ed offriva il “trucco dell’algoritmo”

Ha continuato ad offrire i suoi “servizi” ai ragazzi che intendevano partecipare ai concorsi nelle forze armate pur sapendo di essere sotto la lente d’osservazione della Guardia di Finanza che aveva già perquisito il suo ufficio così come quello di altri indagati,

Ed è proprio questo elemento che viene preso in “debita considerazione” nella decisione del gip del tribunale di Napoli di firmare la richiesta di arresto a carico di Giuseppe Zarrillo, 53 anni di Capodrise, dipendente del Ministero della Difesa, coinvolto nella maxi inchiesta dei concorsi truccati.

Secondo quanto emerge dagli atti, Zarrillo era solito incontrare tutti gli aspiranti concorrenti davanti ad un noto bar di Recale, che lui utilizzava come “ufficio personale” per attendere, a turno, le persone interessate ai favoritismi da lui offerti, dietro pagamento, per l’ingresso nei diversi corpi armati.

“E questo - scrive il gip Linda Comella - nonostante sia perfettamente a conoscenza del procedimento relativo alla richiesta cautelare nel corso del quale ha ricevuto una perquisizione, con conseguente sequestro di importati somme di denaro, provento dell’attività illecita”.

Ai concorrenti, Zarrillo offriva il trucco dell'algoritmo, un calcolo matematico che permetteva di rispondere esattamente a tutte le domande di cultura generale e logica presenti nei test dei concorsi.

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