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Cronaca

Il Comune gli vende la casa, il nuovo proprietario lo picchia e viene condannato

L'uomo ha incassato 6 mesi per lesioni ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni

Un alloggio comunale venduto ed un'aggressione da parte del nuovo proprietario all'occupante. Sono questi gli ingredienti finiti davanti al giudice De Risi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel processo a carico di F.D.B, di Caserta, accusato di lesioni ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. 

Ieri c'è stata la sentenza con il giudice monocratico che ha inflitto 6 mesi di reclusione, concedendo il beneficio della sospensione della pena, ed accordato un risarcimento nei confronti della vittima, costituitasi parte civile con l'avvocato Nello Di Fratta, con una provvisionale da 4mila euro immediatamente esecutiva. 

I fatti si sono verificati nel 2014 quando il Comune di Caserta, dopo aver dato una casa a Michelangelo I. in un'ex scuola a Garzano vendette l'immobile ad un privato, F.D.B., appunto. Il ragazzo sfrattato, orfano e con una situazione molto precaria, riuscì ad ottenere un provvedimento di sospensione da parte del Tar, potendo dunque continuare a vivere in quell'immobile fino a quando il Comune non gli avesse assegnato un alloggio. 

Il nuovo proprietario, però, approfittando dell'assenza dell'occupante appose un catenaccio all'ingresso, rendendo così esecutivo lo "sfratto". Il ragazzo non riuscendo a rientrare in casa, ed avendo dalla sua la sentenza dei giudici amministrativi, iniziò a fotografare il catenaccio deciso a denunciare quell'abuso alle forze dell'ordine. Fu in quel frangente che il proprietario dell'immobile lo aggredì, provocandogli lesioni giudicate guaribili in pochi giorni di prognosi. 

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