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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cocaina nel circolo, latitante casertano ricercato anche in Colombia

La pista battuta dalla Dda per rintracciare Luigi Belvedere porta dritta al Sudamerica

Sei mesi fa Luigi Belvedere sfuggì al blitz che portò a 12 arresti al culmine di un'inchiesta sullo spaccio di cocaina in un circolo sportivo di San Clemente, frazione del Capoluogo. Da quel giorno è irreperibile ma secondo gli inquirenti della Dda di Napoli il 29enne casertano avrebbe trovato riparo in Colombia

E' quanto trapelato nel corso dell'udienza preliminare a carico di 14 indagati celebrata all'aula bunker del tribunale di Napoli dinanzi al gup Visco. Nel corso dell'udienza si è assistito ad un mero rinvio per un difetto di notifica. Il processo riprenderà a fine maggio quando verranno formalizzate le richieste di abbreviato già preannunciate oggi. Gli unici due che procederanno con ordinario sono lo stesso Belvedere, difeso dall'avvocato Gerardo Marrocco, ed Andrea Zito, 29 anni di Caserta difeso dall'avvocato Antonello Fabrocile. 

Procederanno con rito l'abbreviato, invece, Antonio Amato, 44 anni di Caserta; Francesco Capasso, 28 anni di Aversa; Vincenzo De Lucia, 51 anni di Caserta; Gaetano Ferrante, 25 anni di Casagiove; Massimiliano Luiso, 27 anni di Caivano; Michael Natale, 28 anni di Caivano; Vincenzo Alfredo Natale, 35 anni di Caserta; Celestino Pasquariello, 26 anni di Casagiove; Valerio Pasquariello, 34 anni di San Prisco; Luca Piscitelli, 27 anni di Maddaloni; Salvatore Piscitelli, 29 anni di Caiazzo; Umberto Zampella, 38 anni di Caserta. Nel collegio difensivo sono impegnati, inoltre, gli avvocati Daniele Delle Femmine, Nello Sgambato, Cesare Gesmundo, Bruno Moscatiello, Paolo Sperlongano, Rossella Calabritto, Viviana Pasquariello e Riccardo Moschetta.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo aveva messo in piedi un business della droga da migliaia di euro a settimana derivante dalla vendita di stupefacenti, prevalentemente cocaina e crack. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la banda riusciva a rifornirsi di droga attraverso un canale privilegiato di approvvigionamento a Caivano. Lo stupefacente veniva stoccato, lavorato e suddiviso in dosi in un appartamento di via Cittadella, preso in fitto da un prestanome (risultato estraneo alla vicenda).

Per le "corse della droga", cioè per le spedizioni per andare ad acquistare lo stupefacente a Caivano, il gruppo utilizzava auto, sempre diverse, prese a noleggio, in modo da non essere intercettati. Dopo l'acquisto la cocaina finiva nell'appartamento per essere lavorata e trasformata in crack o suddivisa in singole dosi. Una sorta di raffineria artigianale. Successivamente veniva spacciata al dettaglio. Sia gli appuntamenti con i clienti direttamente in strada. Sia all'interno dello "Sport Club Giovanile" di via Caprio Maddaloni di cui Salvatore Piscitelli era custode. Proprio il circolo era il luogo fisico in cui gli acquirenti sapevano di riuscire a reperire la droga.

Oltre allo spaccio di droga nell'ordinanza di custodia cautelare è finito anche un furto in un negozio commesso da tre degli indagati che, dopo aver forzato un portone, si introdussero nell'attività commerciale di via Caprio Maddaloni per derubarla.

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