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Cronaca

Siamo ultimi, con merito. Caserta è la peggiore provincia d'Italia

La classifica de 'Il Sole 24 Ore' inchioda tutti alle proprie responsabilità

Siamo ultimi, con merito. Non c'è che dire. La classifica de 'Il Sole 24 ore' fotografa una situazione che, noi cittadini casertani, tocchiamo con mano tutti i giorni. La qualità della vita non è all'altezza. Anzi, direi proprio che non c'è, non esiste. Un territorio, quello della provincia di Caserta, dove quotidianamente bisogna lottare per i diritti essenziali garantiti dalla Costituzione (salute e lavoro davanti a tutti), che non offre speranze. Anche perché, ovunque ti giri, vedi solo amministratori interessati alla propria carriera; politici che litigano per occupare posizione di potere; cittadini che, pur di sopravvivere, sono costretti ad accettare di lavorare a nero o delinquere. Non è questa la terra in cui sognavamo di crescere i nostri figli, no. Ma ora davanti a noi ci sono due strade: uscire da Facebook ed iniziare a far sentire davvero le nostra voce o emigrare tutti da qui, cercando fortune lì dove sono stati più bravi e più intelligenti di noi. Di tutti noi.

Trionfa il Nord

La miglior qualità della vita si respira in montagna, sulle Alpi. Da Belluno, che si aggiudica la 28a edizione dell’indagine annuale realizzata dal Sole 24 Ore, per proseguire poi con Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino ad arrivare a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste. Sei macro aree e 42 indicatori, tra cui quest’anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l’indice di litigiosità nei tribunali, sono l’elemento portante dell’analisi che Il Sole 24 Ore realizza per stilare la classifica della Qualità della Vita nelle 110 province Italiane.

Male la Campania

Arretrano alcune grandi città: Milano perde 6 posizioni e scivola all’ottavo posto; Roma, che scende al 24° rispetto al 13° del 2016, e Torino, che retrocede al 40° posto. Napoli è 107esima su 110 province. Peggio, come detto, fa Caserta, diventato nuovo fanalino di coda, maglia nera dell'edizione 2017 dietro anche a Taranto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. A sancire il verdetto è il trend di fondo, che mostra, attraverso i risultati dei singoli indicatori, come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi, tanto che per trovare la prima provincia del Sud e Isole bisogna scendere fino al 52° posto di Oristano

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