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Cronaca Santa Maria a Vico

L'ex vice presidente della Provincia lascia il carcere

Crisci ha ottenuto gli arresti domiciliari al Riesame. Svolta anche per Papa: interdizione dai pubblici uffici

Arresti domiciliari per l'ormai ex vice presidente della Provincia di Caserta Pasquale Crisci. Lo ha deciso il Riesame che ha accolto il ricorso presentato dal suo legale, l'avvocato Carlo De Stavola, e sostituito la misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari.

Crisci, che si è dimesso da vice presidente della Provincia e che era stato sospeso dal Prefetto dalla carica di consigliere comunale a Santa Maria a Vico dopo l'arresto avvenuto lo scorso 12 gennaio in seguito ad un'inchiesta della guardia di finanza, in queste ore sta lasciando il penitenziario di Secondigliano dove si trovava detenuto.  

La dodicesima sezione del Riesame, inoltre, ha annullato l'ordinanza cautelare anche nei confronti di un altro indagato eccellente: il dipendente comunale Giovanni Papa, difeso dagli avvocati Pasquale Vigliotti e Claudio Sgambato. Per Papa i giudici hanno annullato per due imputazioni di estorsione di due cappelle gentilizie mentre, con l'esclusione dell'aggravante della finalità mafiosa per le restanti accuse, i giudici hanno sostituito la misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva della sospensione dall'esercizio dei pubblici uffici per 12 mesi. 

Entrambi gli indagati sono stati coinvolti nell'inchiesta sulla vendita dei loculi al cimitero di Santa Maria a Vico. Secondo l'accusa Crisci - all'epoca dei fatti vice sindaco a Santa Maria a Vico - sarebbe stato il gancio all'interno dell'amministrazione per fornire informazioni sulle concessioni a Domenico Nuzzo e Carmine Liparulo, anche loro indagati e ritenuti gravitanti nell'orbita del clan Massaro. 

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