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Cronaca Capodrise

Fino 4mila euro per la patente, ora in 44 rischiano il processo

La Procura ha chiuso le indagini sulle autoscuole

Il pubblico ministero Gerardina Cozzolino della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sulle ‘patenti facili’ ed ha notificato a 44 indagati gli atti prima di presentare ufficialmente la richiesta di rinvio a giudizio. L’indagine portata avanti dalla Squadra Mobile e della Digos di Caserta ha permesso di scoprire una organizzazione che attraverso la corruzione di funzionari pubblici (i dipendenti della Motorizzazione) e all’alterazione dei procedimenti amministrativi per il rilascio delle patenti di guida, garantiva il documento di guida.

Sotto indagine sono finiti quattro gestori di autoscuole, membri di commissioni di esame, l’ex direttore della Motorizzazione civile di Caserta, ricettori di clienti e il ‘sostituto’ dei candidati. Le ‘patenti facili’ venivano fornite dietro il pagamento di cifre fino ai 4mila euro. A capo di tutto, secondo la Procura, c’erano Silvestro Ferraro, ex vice sindaco di Capodrise e proprietario di fatto dell’autoscuola ‘Silvano’ di Marcianise, oltre al direttore della MTCT Gaetano Aurilio. Ferraro, già arrestato nel 1985 a Cassino per gli stessi reati, si faceva ‘aiutare’ dal fratello Donato e dal nipote Giuseppe, oltre alla coppia formata da Franco e Vincenzo Di Dio. Loro insieme agli altri indagati (residenti a Caserta, Maddaloni, San Felice a Cancello, Orta di Atella, Mondragone, Santa Maria la Fossa, Capodrise, Trentola Ducenta, Vitulazio ed Alvignano) ora avranno 20 giorni di tempo per presentare le proprie memorie difensive prima che la Procura avanzi la richiesta di rinvio a giudizio.

Dagli auricolari ai candidati sostituiti: ecco come funzionava

Il metodo adottato dagli indagati era sempre lo stesso: i titolari delle scuole guida si accordavano con i dipendenti della Motorizzazione per il giorno in cui mandare il ‘cliente’ a sostenere l’esame. Una volta arrivati nel luogo, la persona che doveva sostenere l’esame veniva regolarmente identificata da commissari compiacenti e poi al suo posto veniva fatto entrare un’altra persona che in realta’ andava a sostenere i quiz. In altri casi, invece, all’interno dell’aula veniva messo un “suggeritore”. L’indagine e’ partita circa tre anni fa, dopo una rapina commessa al Tari’ di Marcianise nella quale fu coinvolta una guardia giurata. Dalle intercettazioni telefoniche su utenze dell’uomo si scoprì l’esistenza di un gruppo di persone per comprare le patenti di guida. 

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Foglia, Giuseppe Stellato, Giacomo Tartaglione, Amedeo Barletta, Michele Ferraro, Giovanni Zannini, Raffaele Carfora.

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