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Cronaca Mondragone

Cellulare nascosto nella cella del carcere, assolto affiliato al clan

Il giudice assolve Ciro Taurino per non aver commesso il fatto

Trovato un cellulare con la sim nella cella del carcere, ma non gli appartengono: assolto Ciro Taurino alias Ciruzzo 'e Pescopagano. È quanto stabilito dalla nona sezione del Tribunale di Napoli, presieduta dal giudice Gianpaolo Guglielmo, che ha assolto Ciruzzo 'e Pescopagano per non aver commesso il fatto.

Nel dicembre 2020, allorquando era detenuto presso la casa circondariale di Poggioreale per i reati di associazione a delinquere, estorsione e ricettazione, vennero ritrovati dagli agenti della polizia penitenziaria, una sim card con annesso cellulare occultati dietro al lavandino dell'antibagno della cella occupata da Taurino, ritenuto contiguo al clan dei Casalesi fazione Bidognetti, e da un altro detenuto. Gli agenti lo denunciarono per possesso di oggetti non consentiti dalla polizia giudiziaria ed inosservanza dei procedimenti dell'autorità.

Il difensore di Ciruzzo 'e Pescopagano, l'avvocato Ferdinando Letizia ha evidenziato la mancata riconducibilità della paternità degli oggetti rinvenuti in cella al suo assistito, giacché non sono mai stati fatti accertamenti sulla sim card né sulle utenze telefoniche presenti nel telefono cellulare. Data l'insistenza delle prove i togati partenopei hanno proteso per l'assoluzione di Ciro Taurino, attualmente libero.

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