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Cronaca Casal di Principe

Malato ma pericoloso per i suoi rapporti con Schiavone jr

La Cassazione conferma la sorveglianza speciale a Giuseppe Corvino

Malato ma ugualmente pericoloso. E' quanto sancito dalla Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Antonio Settembre, che ha respinto il ricorso presentato da Giuseppe Corvino, 63 anni di Casal di Principe, contro la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

I giudici del Palazzaccio hanno confermato la tesi della Corte d'Appello di Napoli che aveva ridotto, in virtù delle patologie di cui Corvino soffre, il periodo della sorveglianza speciale a due anni confermando, però, l'applicazione della misura. Corvino, infatti, risulta aver avuto rapporti con il capoclan Nicola Schiavone dal 2006 al 2008 e successivamente è stato imputato per la sua partecipazione al clan dei Casalesi tra il 2011 ed il 2013.

Il ricorso si fondava su sentenze di assoluzione pregresse e sullo stato di salute del 63enne ma gli Ermellini non hanno accolto tale tesi. "Pur se le sentenze relative alla presunta appartenenza al clan dei casalesi, da parte del Corvino, nel periodo 2006-2008 sono assolutorie, nei relativi procedimenti è stato accertato se non un rapporto di affiliazione quantomeno un rapporto di contiguità personale e patrimoniale con il capoclan". Condizione che conferma la "pericolosità" alla base della misura di prevenzione con obbligo di soggiorno.

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