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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mondragone

Confermato lo sconto di pena per la moglie del ras: presto sarà libera

Respinto il ricorso della Procura Generale. Cassazione 'vidima' la continuazione disposta dai giudici napoletani

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato dalla Procura Generale che ha impugnato lo sconto di pena di un anno e mezzo nei confronti di Antonietta Di Meo, moglie del ras Giuseppe Fragnoli, alla quale era stata riconosciuta la continuazione tra due sentenze di condanna. 

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Valentina Gallo, accogliendo l'istanza presentata nell'interesse di lady Fragnoli dall'avvocato Ferdinando Letizia, unì due sentenze di condanna. Una per ricettazione aggravata dall'agevolazione mafiosa, reato per il quale Antonietta Di Meo era stata condannata ad 1 anno e 9 mesi di reclusione. L'altra per i reati di estorsione ed associazione a delinquere di stampo mafioso, per i quali era stata condannata a 8 anni di reclusione. Nove anni e 9 mesi di reclusione come pena complessiva. Il giudice partenopeo, però, ravvisò la riconducibilità dei reati per i quali era stata emessa sentenza di condanna ad un medesimo "disegno criminoso", così come evidenziato dalla difesa, tanto da riconoscerne il vincolo di continuazione tra gli stessi e la rideterminazione della pena ad 8 anni e 4 mesi di reclusione.

Per il gip si trattò, quindi, di fatti illeciti tutti inquadrati nell'alveo del clan La Torre, operante su Mondragone e comuni limitrofi, e nel periodo in cui si collocava la partecipazione di Di Meo alle attività illecite della famiglia Fragnoli, essendo la stessa la moglie del capoclan Giuseppe Fragnoli. Lady Fragnoli, infatti, avrebbe partecipato alle estorsioni compiute in danno di commercianti ed imprenditori mondragonesi garantendo così gli introiti alla famiglia Fragnoli. Anche la ricettazione delle somme di denaro provento delle attività illecite, tra cui le estorsioni perpetrate dallo stesso clan e poste in essere da Antonietta Di Meo fino al 2004, sarebbero da includersi, per il magistrato, nell'ambito dello stesso disegno criminoso.

Prossima alla libertà la Dda non ci sta e presenta ricorso in Cassazione. Per i magistrati antimafia Lady Fragnoli deve rimanere in carcere. Attualmente Antonietta Di Meo è reclusa presso la casa circondariale di Piacenza ma a breve per lei si apriranno le porte del carcere.

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