rotate-mobile
Cronaca Parete

La vigilanza dei Casalesi: soldi e posti di lavoro offerti per avere le autorizzazioni

Il tentativo di infiltrarsi anche negli uffici della Prefettura di Napoli. Altri 4 indagati a piede libero

L’indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Aversa che ha portato ad emettere quattro ordinanze nell’inchiesta sulla vigilanza in odore di camorra, ha svelato anche un tentativo da parte del gruppo guidato da Enrico Verso, cognato di Raffaele Bidognetti (oggi pentito) e figlio a sua volta del boss Francesco alias ‘Cicciotto e mezzanotte’, di intrufolarsi negli uffici della Prefettura di Napoli.

Gli indagati hanno cercato di ottenere dagli uffici napoletani, attraverso l’offerta di soldi e posti di lavoro (senza tuttavia riuscirci) i titoli autorizzativi per l’esercizio della vigilanza armata per la società “Roma Security”. Successivamente hanno cercato di eludere i controlli, attraverso un fittizio e formale contratto di fitto di ramo d’azienda della “I Pretoriani S.r.l.” in favore della “Roma Security S.r.l.”, occultando il ruolo di socio di fatto della richiamata figura camorristica. Per questo motivo, agli atti di indagine, risultano altre quattro persone coinvolte nell’inchiesta anche se per loro non è stata chiesta alcuna misura cautelare. 

L’indagine, supportata da intercettazioni telefoniche e pedinamenti, ha permesso di individuare e documentare le condotte del gruppo criminale che, eludendo le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale, ha conferito di fatto un ruolo di socio occulto a un soggetto legato alla fazione Bidognetti del “Clan dei Casalesi”, che così si è infiltrato nel settore della vigilanza privata armata nell’area campana, ottenendone il pieno controllo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La vigilanza dei Casalesi: soldi e posti di lavoro offerti per avere le autorizzazioni

CasertaNews è in caricamento