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Cronaca Casal di Principe

Casalesi in Veneto, 24 condanne: inflitti oltre 126 anni di carcere

La sentenza del gup Rizzi al termine del processo con abbreviato. Pene tra i 12 anni e gli 8 mesi. Condannato anche ex politico

Si è concluso con 24 condanne il primo round, in abbreviato, del processo a carico della frangia dei Casalesi che aveva infiltrato il Nord Est, in particolare l'area di Eraclea. 

Il gup Michela Rizzi del tribunale di Venezia ha inflitto 6 anni per Girolamo Arena, 38 anni di Palermo, divenuto collaboratore di giustizia; 12 anni per Antonio Basile, 60 anni di Napoli e residente a Mestre, per la sola partecipazione all'associazione di stampo mafioso; 3 anni e 8 mesi per Saverio Capoluongo, 44 anni di Casal di Principe, pena inferiore rispetto alle richieste; 6 anni e 8 mesi per Vincenzo Chiaro, 67enne di Castel Volturno; 9 anni e 6 mesi per Nunzio Confuorto, 48 anni di Afragola e residente ad Eraclea (per il quale il pm aveva invocato 13 anni e mezzo); 8 anni e 6 mesi per Antonio Cugno, 57 anni di Napoli e residente ad Eraclea; 10 anni per Giacomo Fabozzi, 35 anni di Aversa e residente ad Eraclea, con revoca della sospensione condizionale della pena per altre due sentenze per le quali era stato dichiarato colpevole dai tribunali di Pordenone e di Treviso; 9 anni per Tommaso Napoletano, 44 anni di Capua residente ad Eraclea; 4 anni e 6 mesi per Valentino Piezzo, 34 anni di Napoli e residente ad Eraclea; 4 anni e 6 mesi per Tommaso Ernesto Pizzo, 54 anni di Marsala residente a Zero Branco; 6 anni e 6 mesi per Antonio Puoti, 34 anni di Aversa residente ad Eraclea; 3 anni e 8 mesi per Salvatore Salvati, 58 anni di Napoli residente ad Eraclea; 5 anni e 10 mesi per Cristian Sgnaolin, 47 anni di San Dona' di Piave; 6 anni e 6 mesi per Francesco Verde, 42 anni di Sant'Antimo residente ad Eraclea; 2 anni e 4 mesi per Vincenzo Vaccaro; 8 anni e 6 mesi per Berardino Notarfrancesco, 41 anni di Polla e residente ad Eraclea; 5 anni per Moreno Pasqual, 56 anni di San Dona' di Piave; 3 anni e 3 mesi per Graziano Teso, 72 anni ex vice sindaco di Eraclea; 8 mesi per Annamaria Marin, a cui è stato concesso il beneficio della sospensione della pena; 4 anni e 8 mesi per Ennio Cescon, 56 anni di Noventa di Piave; 3 anni per Slavisa Ivkovic, 58 anni residente a Jesolo; 2 anni per Daria Poles, 37 anni di San Dona' di Piave, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale; 2 anni e 8 mesi per Amorino Zorzetto, 66 anni di Eraclea. 

Il giudice ha anche assolto Sgnaolin, Puoti, Chiaro, Ivkovic, Poles, Marin per alcuni reati fine mentre altri reati sono stati dichiarati prescritti. Sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per Giuseppe Lazzara. Disposto il risarcimento per le parti civili: la Cgil Veneto e di Venezia, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero dell'Interno. Nel collegio difensivo sono stati impegnati, tra gli altri, gli avvocati Mirella Baldascino, Mariarosaria Salvati, Boscoso, Muzzu e Sforza. 

L'inchiesta in cui gli imputati sono rimasti coinvolti riguardava le attività criminali del gruppo, guidato da Luciano Donadio e Raffaele Buonanno (entrambi a processo con rito ordinario) che si era insediato nel Veneto dagli anni '90 andando a rilevare le attività che erano sotto l'egemonia della Mala del Brenta. In questo modo il gruppo legato al clan dei Casalesi, fazione Bidognetti, era riuscito a conquistare il controllo del tessuto economico veneto, dall'edilizia alla ristorazione, oltre ad imporre un "aggio" per il narcotraffico e lo sfruttamento della prostituzione, con le ragazze che venivano assunte in aziende di comodo facenti capo a Donadio o a suoi prestanome. L'organizzazione criminale, dedita all'usura ed all'estorsione, avrebbe destinato, secondo gli inquirenti della Dda, parte dei proventi illeciti per sostenere i carcerati di alcune famiglie storiche del sodalizio Casalese. Tra gli episodi emersi durante le indagini, durate circa un ventennio, anche bombe e spari per convincere gli imprenditori a pagare e far comprendere loro che con la camorra, anche in Veneto, non si scherzava. 

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