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Cronaca Casal di Principe

Patto Casalesi-Mala del Brenta: salta per Covid testimonianza del superpentito

A febbraio Manfredi dovrà deporre in aula dinanzi ai giudici: "Accordo tra Donadio e Maritan per gli affari illeciti nella zona di Eraclea"

E' una storia di spaccio di droga, di usura ed estorsione sull'asse clan dei Casalesi-Mala del Brenta. Una vicenda raccontata da Umberto Manfredi, collaboratore di giustizia, che ha fatto luce sui rapporti tra il presunto capo della cellula casalese ad Eraclea, Luciano Donadio, e Silvano Maritan, considerato uno degli esponenti di spicco della banda guidata da Felice Maniero, alias 'Faccia d'Angelo'. 

Proprio Manfredi avrebbe dovuto testimoniare all'udienza al gruppo Donadio in programma in settimana nell'aula bunker di Venezia. Una testimonianza attesa e per la quale si dovrà ancora attendere a causa della positività al Covid di uno degli imputati che ha costretto i giudici a rinviare l'udienza a inizio febbraio. Manfredi ha parlato, in un interrogatorio del 2010, del business della droga riavviato da Maritan dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel 2004, con chili di cocaina fatti arrivare nel Nord-Est. E' a quell'epoca che individua l'incontro tra Buonanno e Maritan. Un incontro che per la Dda veneziana sancì un accordo per spartirsi le zone per i propri affari illeciti. 

Fu un altro campano, Mimmo Celardo, venuto a mancare nel 2011, a presentare Donadio a Manfredi. "Celardo gestiva il locale Tombolino ad Eraclea. Fu lui ad indicarmi Donadio e poi presentarmelo al bar di Eraclea, nella piazza del paese, vicino al suo ufficio. Celardo me lo indicò come il referente dei Casalesi". Manfredi gli credette, il "physique du rôle" non mancava: "girava con una Porche nera e indossava un orologio Rolex Daytona d'oro con brillanti", racconta Manfredi agli inquirenti. 

 Accuse e ricostruzioni che ora dovrà fornire alla Corte presieduta dal giudice Manduzio replicando alle domande del pubblico ministero e dei difensori degli imputati. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Brollo, Stellato, Antonio Forza, Stefania Pattarello e Gentilini.
 

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