
Salvatore Laiso
L'infiltrato del clan sotto torchio delle difese, ora tocca a Laiso
Si conclude la maxi testimonianza del collaboratore di giustizia Vincenzo Vaccaro
Vincenzo Vaccaro, il collaboratore di giustizia infiltrato tra le pieghe della cellula del clan dei Casalesi in Veneto, messo sotto torchio dalle difese degli imputati.
Si è conclusa nell'aula bunker del tribunale di Venezia la testimonianza della 'voce di dentro' del clan che ha svelato agli inquirenti in tempo reale le dinamiche criminali del gruppo guidato dal boss Luciano Donadio. Una testimonianza che si è conclusa con diverse lacune evidenziate dai difensori e contenute nei 21 verbali della sua collaborazione finiti agli atti del processo.
Tra gli episodi raccontati quello relativo ad alcuni soldi ricevuti da Donadio in una busta con diverse banconote da 500 euro o anche la disponibilità di armi di cui, però, non ha saputo riferire se venissero periodicamente provate per verificarne la funzionalità.
Con Vaccaro è stato escusso anche un maresciallo della guardia di finanza che si occupava di redigere le informative relative alle 'informazioni' date da Vaccaro dall'interno. Una collaborazione che ha permesso di svelare diverse truffe mentre due (quella dei prosciutti e delle stufe a pellet) che sono andate a segno.
Si torna in aula a febbraio quando sul banco dei testimoni ci sarà il primo pentito del clan dei Casalesi, Salvatore Laiso. Con lui è in programma anche la testimonianza di un ex socio di una delle imprese della galassia Donadio. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Brollo, Stellato, Antonio Forza, Stefania Pattarello e Gentilini.