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Cronaca

Casalesi in Toscana, preso anche l'ultimo indagato: era in un 'B&b'

In manette il 48enne casertano Antonio Esposito: era uno dei cervelli del gruppo criminale

Casalesi in Toscana, arrestato anche l'ultimo indagato. Si tratta di Antonio Esposito, 48 anni di Caserta, ritenuto uno dei cervelli dell'associazione per delinquere di stampo cammorristico che avrebbe operato, soprattutto in Toscana, per favorire il clan dei Casalesi attraverso diverse società operanti nei settori immobiliari e commerciali che reimpiegavano ingenti disponibilità finanziarie di provenienza illecita in attività imprenditoriali. Il 48enne casertano era in un 'Bed&breakfast' di Treviso quando è stato avvertito che la guardia di finanza lo cercava per notificargli la misura cautelare della custodia in carcere, si è presentato spontaneamente alle Fiamme Gialle che lo hanno ammanettato.

Secondo quanto riferisce Treviso Today, con Esposito è stato fermato sempre a Treviso un secondo uomo, originario del Sud, che sarebbe stato uno dei prestanome che si mettevano a disposizione del clan per "fabbricare" false fatture. I due uomini, secondo gli investigatori, sarebbero stati nella Marca per sovraintendere a lavori in un cantiere. L'operazione, condotta dal Comando provinciale di Firenze e dello S.C.I.C.O. di Roma della guardia di finanza e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, ha portato 4 persone in custodia cautelare, 6 ai domiciliari, 9 obblighi di dimora e 15 misure di interdizione personale con divieto di svolgimento di tutte le attività inerenti l’esercizio di imprese. E' stato inoltre disposto il sequestro preventivo agli indagati di beni e disponibilità, anche per equivalente, fino alla concorrenza di circa 8,3 milioni di euro.

Ad essere stati arrestati sono, oltre a Esposito, anche Giuseppe Diana, detto 'Peppe o biondò, 35 anni del casertano, Raffaele Diana, di 38 anni residente in Emilia ma originario di Caserta e Guglielmo Di Mauro, detto 'O putecarò, 48enne di Napoli. Invece sono finiti ai domiciliari Stefano Cicala, 33enne nato a Prato e residente a Lucca, Francesco Diana, 36enne residente nel Napoletano, Amedeo Laudante, 40enne del casertano, Enrico Laudante, 40 anni di Caserta, Raffaele Napoletano detto 'O zuoppò, 44enne di Napoli e Stefano Ostento, 51enne originario della Puglia ma residente nel Pistoiese. I reati contestati vanno dall'associazione per delinquere al riciclaggio, dall'autoriciclaggio all'intestazione fittizia di beni fino all'emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con l’aggravante per aver favorito una associazione camorristica.

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