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Cronaca Casal di Principe

I Casalesi alla conquista della Toscana. “Mirano anche agli appalti pubblici"

I tentacoli anche nel Centro Italia grazie a “contatti in loco”

La Toscana come nuova terra di conquista per le organizzazioni criminali. E, tra queste, soprattutto quelle collegate al clan dei Casalesi. E’ quanto emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, che nei giorni scorsi è stata consegnata al Parlamento. L’attenzione sulle infiltrazioni dei clan tra Firenze ed il resto della regione del centro Italia riguarda soprattutto i settori dell’edilizia, del turismo e del “conciario”. dove il filone del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti è il più rischioso” come ha sottolineato lo stesso prefetto di Firenze. 

“Le attività giudiziarie e di analisi hanno tratteggiato evidenti e significativi segnali di condizionamento e infiltrazione nelle dinamiche economico-finanziarie e sociali concretizzatesi attraverso incisive forme di riciclaggio delle ingenti somme di denaro di provenienza illecita” si legge nella relazione. “L’acquisizione di attività commerciali e turistiche, nonché l’inserimento negli appalti pubblici relativi ai settori dei servizi e delle costruzioni costituiscono solo un esempio della “forza criminale delle mafia nella Regione” che, come sostiene il Procuratore della Repubblica di Pisa, Alessandro Crini, “è enorme come la sua voracità nella raccolta dei frutti degli affari illeciti”. 

Le attività info-investigative pregresse ed attuali hanno evidenziato la capacità di erosione del tessuto economico toscano soprattutto della ‘ndrangheta e della camorra e in misura meno diffusa di Cosa Nostra, per la quale è stata comunque accertata la presenza sul territorio di soggetti affiliati o contigui alle varie famiglie mafiose siciliane stabilitesi nella Regione. Più incisiva è l’operatività nei più svariati settori leciti e illeciti della criminalità campana le cui proiezioni di matrice camorristica risulterebbero distribuite in maniera eterogenea sul territorio regionale.

L’inclinazione imprenditoriale della camorra emerge dalle risultanze giudiziarie dell’indagine “Minerva” descritta nel paragrafo dedicato alla la provincia di Firenze e nel capitolo attinente alla criminalità campana che trae origine dallo sviluppo di informazioni afferenti a numerosi investimenti immobiliari e commerciali effettuati oltre che a Firenze anche nella sua provincia, e in quelle di Lucca e Pistoia. Le indagini hanno portato alla luce una holding che si dedicava al subappalto di manodopera, alla frode fiscale e al riciclaggio con investimenti considerevoli anche nelle opere pubbliche effettuati dal clan dei Casalesi. Dal relativo compendio probatorio “è emerso che proprio in Toscana, la compagine delinquenziale casertana dispone di una serie di contatti che ha portato, nel tempo, all’esecuzione di numerose opere edili anche attraverso la partecipazione di gare d’appalto di natura pubblica”. 

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