rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Riina e quel filo diretto coi boss casertani. Da latitante veniva anche ai matrimoni

La morte del capoclan: i legami con Lubrano e gli accordi coi Casalesi durante la faida

La morte di Toto’ Riina colpisce anche la camorra casertana. Il capo dei capi della mafia siciliana, infatti, aveva un rapporto diretto, anche coi boss della provincia di Terra di Lavoro. Le indagini dei carabinieri, negli anni passati, hanno ricostruito l’attività di Riina e le alleanze avvicendatesi negli anni, a partire, in particolare dagli anni delle collaborazioni con gli esponenti di spicco della camorra napoletana, in particolare con i Nuvoletta di Marano e, successivamente, nei primi anni ’90 anche con i Casalesi e, in particolare, con la fazione De Falco, Quadrano, Caterino, al centro di una guerra interna all’organizzazione, capeggiata da Francesco Schiavone Sandokan.

Un legame ancor più forte si venne a creare coi Lubrano ed i Ligato di Pignataro Maggiore che ebbero anche un importante ruolo negli anni ’80, nella guerra tra la Nuova Famiglia, contrapposta alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. I legami tra i Lubrano ed i Nuvoletta furono, peraltro, cementati, tra l’altro, dal matrimonio tra Raffaele Lubrano, successivamente ucciso in un agguato, e la figlia di Angelo Nuvoletta. Nel loro regno, diventato “la Svizzera dei clan”, Totò Riina, partecipò da latitante al matrimonio di Gaetano Lubrano, fratello di Vincenzo, in compagnia di altri mafiosi come Pippo Calò e Leoluca Bagarella.

Ma non solo: appena un paio di anni orsono il fratello di Toto’ Riina rimase coinvolto in un’altra inchiesta su Casalesi e Corleonesi. Le indagini hanno svelato "le infiltrazioni e i condizionamenti del clan dei 'Casalesi-ala Schiavone' nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli ed evidenziato inoltre che il clan dei Casalesi, al fine di aggiudicarsi il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza con emissari imprenditoriali di Cosa nostra siciliana facenti capo a Gaetano Riina, fratello del boss Totò Riina, da anni residente nella provincia trapanese", dicono gli investigatori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riina e quel filo diretto coi boss casertani. Da latitante veniva anche ai matrimoni

CasertaNews è in caricamento