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Cronaca Casapesenna

Soldi dei Casalesi riciclati a Londra grazie al luogotenente di Zagaria

Il retroscena sui business della camorra rivelato nella relazione della Dia

Dall'imposizione a suon di spari al silenzio fatto di colletti bianchi, soldi, affari. E' questa l'evoluzione del clan dei Casalesi fotografata dalla relazione semestrale elaborata dalla Direzione Investigativa Antimafia e depositata alle camere del parlamento.

I tempi delle stragi - sia pure le ultime siano avvenute poco più di un decennio fa - sembrano essere lontani. La camorra Spa, quella 2.0, è silenziosa e preferisce alle fragorose esplosioni il leggero fruscio del denaro. La Dia ha evidenziato la capacità di infiltrazione del clan dei Casalesi nelle amministrazioni pubbliche "al fine di inserire proprie aziende in comparti strategici come quelli della grande distribuzione, del ciclo rifiuti e della raccolta scommesse". Ed il clan si muove attraverso imprenditori, colletti bianchi, esperti di finanza.

Giri di false fatture, investimenti in settori strategici, soldi. Fiumi di denaro che vanno su e giù per lo stivale con il clan che investe i propri proventi in Emilia Romagna, Veneto, basso Lazio. Ma anche all'estero. Non solo nel mattone, come avveniva in Romania. "Recenti attività investigative - segnala la Dia - hanno consentito di accertare che uno dei luogotenenti del boss dei Casalesi Michele Zagaria rivestiva una figura chiave nell’ambito di una attività di riciclaggio, che una società di Latina aveva realizzato mediante società londinesi". Dagli attentati coi kalashnikov agli affaristi in doppiopetto della 'City'.

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